Brescia apre le porte al Museo del Castello per la mostra ” I nodi dei giardini del Paradiso” con ingresso gratuito.
L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Tassara, il Comune, la Fondazione Brescia musei ed Alleanza Cultura. Questo grazie alla designazione a capitale italiana della cultura di Bergamo e Brescia. L’ente ha deciso di mettere a disposizione una parte di quella che è un’inestimabile collezione di tappeti.
Un tesoro donato da Romain Zaleski, un imprenditore francese naturalizzato italiano, appartenente ad una famiglia della nobiltà polacca. Lo scopo è quello di dare la possibilità al pubblico di conoscere ed apprezzare l’arte di questi manufatti che, in genere, sono destinati all’esposizione nei maggiori musei del mondo.
La mostra è intitolata “I nodi dei giardini del Paradiso”, ed è stata allestita dagli organizzatori nei nuovi spazi, riaperti al pubblico dopo un restauro durato circa quindici anni, nel Castello medioevale di Brescia. Un’area allestita con stoffe, fili, corde tese e tappeti appesi come stendardi o vessilli risalenti al medioevo.
Al piano inferiore, inoltre, vi è anche il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia. Nell’ampio corpo donato da Zaleski, la Fondazione ha scelto una selezione di 35 tappeti provenienti dall’area del Turkestan, una città della regione meridionale del Kazachistan. Per la prima volta sono in esposizione accanto ad opere di arte contemporanea legate al tessile.
Tra gli artisti contemporanei ci sono: Alighiero Boetti e Herta Ottolenghi Wedekinde . I lavori sono inseriti in un contesto innovativo, insieme ad una proiezione multimediale su un grande schermo, di Wladimir Zaleski accompagnata dalle musiche di Alessandro Pedretti . L’installazione è realizzata da Letizia Cariello.
Il titolo della rassegna bresciana richiama naturalmente le trame dei tappeti annodati, che rievocano terre magiche, luoghi di culto ed oasi nel deserto. Questo è il tema del viaggio che ha portato gli ideatori a scegliere quali tappeti esporre selezionandoli da una delle collezioni tra le più complete esistenti al mondo.
Una raccolta di oltre 1330 manufatti provenienti da ogni parte dell’Eurasia e del Nord Africa. Quelli esposti appartengono alla tradizione dell’Asia centrale, in quel territorio definito Turkestan, che si estende dal Mar Caspio fino alla Cina occidentale. Una zona fatta di paesi affascinanti con paesaggi unici e scorci di natura incontaminata, in cui si snodava la via della Seta.
Le installazioni sono state realizzate appositamente da Letizia Cariello per la mostra. I tappeti sono esposti su telai sostenuti da carrucole, staffe in acciaio e bitte marinare. Cordoni da vela rossi si snodano e si arrotolano poi sulle travi del soffitto creando intrecci che ricordano i velieri.
L’installazione Aracne, invece, è una sorta di labirinto che indica la via ai visitatori. Un disegno dell’artista che rappresenta delle maniglie passamano lucide attraversate da un lungo cordone rosso, come il mito antico del filo d’Arianna. L’ispirazione di tale lavoro è data dalla Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, e dalle pareti della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Alla fine di questo straordinario viaggio c’ è una grande gabbia di ottone, proprio nella navata centrale. Al suo interno il Bazzini Consort, grazie al contributo della Fondazione del Teatro Grande suona dal vivo Bach, in diverse circostanze, creando un peculiare connubio di percezione uditiva e visiva.
Il CUP – Centro Unico Prenotazioni risponde dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00 ai numeri: +39 030 2977833/ 2977834, oppure alla mail: cup@bresciamusei.com