Per pubblicizzare l’uscita del suo nuovo libro, Bruno Vespa non si risparmia un bel polverone mediatico, ecco come.
Lo conosciamo da anni ormai come conduttore della trasmissione “Porta a Porta”: si, stiamo parlando di Bruno Vespa. Un uomo che, negli anni, si è trovato più volte nell’occhio del ciclone a causa di controverse interviste, affermazioni, ospitate e chi più ne ha ne metta. Negli ultimi due mesi, Vespa torna a fomentare le polemiche, stavolta in occasione dell’uscita del suo ultimo libro, dal titolo “Il Rancore e la Speranza”.
In 30 anni al timone di Porta a Porta, Bruno Vespa è ormai un professionista navigato, che conosce i potenziali rischi di prendere determinate decisioni quando si va in onda su una rete nazionale della portata di Rai1. Salvo qualche piccola, ma non troppo, eccezione.
Si pensi ad esempio al 2015, quando la decisione del giornalista di ospitare in trasmissione la figlia e il nipote del boss Vittorio Casamonica, deceduto da poco e celebrato in pompa magna, fu accolta con non troppo entusiasmo. Una rivolta popolare al grido di “offensivo” e “vergognoso”, che valse a Vespa anche l’accusa di aver disonorato la città di Roma e tradito il servizio pubblico. Complice, forse, l’amplificata attenzione che quel segmento seguito da milioni di italiani regalò alle immagini del funerale mafioso, già al centro di una polemica.
Ancora, siamo al 2021 quando Bruno Vespa intervista una ragazzina, all’epoca minorenne, legata allo scandalo delle Baby Squillo, una disgustosa storia di pedofilia. La sua intervista fu definita, ancora una volta, “vergognosa”. Il motivo? Vespa non si preoccupò mai di citare i nomi degli uomini al centro di quello scandalo, proprio coloro che approfittarono di quelle minorenni. Piuttosto, chiese alla giovane quante ragazze avessero fatto la sua stessa scelta, anzi, “il suo stesso errore”. In entrambi i casi, il giornalista respinse le accuse, rivendicando la correttezza, a suo parere, delle sue azioni. Oggi, Bruno Vespa torna a far parlare di sè, stavolta per motivi legati alla presentazione del suo nuovo libro.
La bufera più recente riguarda il nuovo libro del giornalista, “Il Rancore e la Speranza”, uscito l’8 novembre scorso. Un’analisi della storia politica italiana, dal dopoguerra ad oggi, passando per l’attualità della guerra in Israele e in Ucraina, e dando voce a esponenti politici come Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nel libro c’è anche il ricordo di Silvio Berlusconi, condito dall’intervista ai suoi figli e a Marta Fascina. Per pubblicizzare le sue 384 pagine nuove fiammanti, Vespa si è intrufolato in qualsiasi trasmissione in onda sui canali generalisti: è comparso in ben 31 occasioni, non facendo distinzioni tra canali Mediaset e Rai, e non tralasciando neanche gli spazi offerti da La7 e Nove.
Una scalata iniziata il 10 novembre, due giorni dopo l’uscita del libro, con l’ospitata a Uno Mattina. La sera stessa, abbiamo ritrovato Vespa a Stasera Italia, poi 4 giorni dopo a Di Martedì, e così via. Dal 26 novembre, poi, ha avuto inizio la vera maratona al tacito grido di “comprate il libro”: Bruno Vespa è apparso 20 volte in 20 giorni, collezionando ospitate in due-tre trasmissioni al giorno, passando per Quarta Repubblica, Mattino Cinque, Dritto e Rovescio, Domenica In, Tagadà e tante altre. Addirittura, anche il cameo a Viva Rai 2 è stato sapientemente condito dalla presenza del libro, che il giornalista aveva in mano.
Tutto questo insieme alle puntate di Porta a Porta trasmesse in quel periodo, e alle interviste, in radio e in TV. Una strategia che, a quanto pare, ha funzionato egregiamente: il libro di Bruno Vespa, un genio del marketing, è stato tra i più venduti di dicembre.