Il governo dovrebbe approvare a breve la nuova riforma fiscale. Tuttavia questa potrebbe portare a uno stipendio più basso.
La riforma fiscale che il governo dovrebbe approvare nei prossimi giorni e che verrà attuata definitivamente in maniera graduale, potrebbe non offrire l’aumento di stipendio sperato. vediamo per quale motivo la riforma potrebbe provocare l’effetto contrario.
La nuova riforma fiscale può portare a uno stipendio più basso
La questione è stata sollevata dai sindacati che hanno bocciato completamente la riforma fiscale prevista dal governo. Ma cosa comporterebbe questa riforma fiscale? In poche parole ci sarebbe una revisione dell’Irpef che vedrà sia delle modifiche riguardo le detrazioni, ma allo stesso tempo potrebbe cancellare il famoso bonus Renzi. In poche parole solo i redditi più alti ne trarrebbero beneficio. Proprio per questo motivo i sindacati si sono mossi annunciando mobilitazioni qualora il governo non adeguasse la riforma fiscale a tutela anche dei redditi inferiori. L’idea del governo, a quanto dichiarato, è di modificare le aliquote IRPEF, che attualmente sono divise in quattro scaglioni, per portarle a tre scaglioni. Le opzioni possibili sono diverse e per ciascuna c’è una determinata fascia di reddito che più delle altre ne beneficerebbe.
L’opzione più probabile vedrebbe invariate le percentuali di imposta del primo scaglione, ovvero fino a 15 mila Euro, e del quarto scaglione sopra i 50 mila Euro. Così facendo beneficerebbero della modifica delle aliquote solamente i redditi compresi tra i 28 mila e i 50 mila Euro, mentre gli altri rischiano addirittura di pagare di più. Se a questo si aggiunge il fatto che potrebbero essere eliminati alcuni tipi di agevolazioni per i redditi inferiori, chi ha un reddito inferiore ai 15 mila Euro vedrebbe veramente un aumento dei pagamenti.
Proprio per questo motivo i sindacati parlano di una riforma fiscale a favore dei ricchi. Mentre i sindacati promettono mobilitazioni, l’esecutivo si dichiara aperto al confronto. Ma vediamo chi guadagnerebbe meno con la nuova riforma fiscale qualora entrasse in vigore.
Chi rischia con la nuova riforma
Se si attuasse la riforma con l’opzione sopracitata, si passerebbe come già anticipato da quattro scaglioni a tre. Se quindi oggi le aliquote sono al 23%, al 25%, al 35%, e al 43%, con la riforma si passerebbe a 23%, 27%, e 43%. Questo porterebbe a un aumento delle imposte che si traduce in un netto inferiore rispetto a quello percepito oggi per tutti i redditi inferiori ai 35.000 Euro.
Un sistema che andrebbe a vantaggio dei redditi prossimi ai 50mila Euro. Proprio per questo motivo i sindacati sono allarmati e cercano un confronto con il governo, poiché quella che doveva essere una riforma a favore dei lavoratori rischia di ritorcersi contro tutti coloro che non hanno un reddito annuo sufficientemente alto. La speranza era quella di un taglio delle tasse al fine di avere un netto più alto e più vicino al lordo. Invece se la riforma si attuasse la situazione sarebbe l’esatto opposto. I sindacati però sono ben decisi a vigilare per far sì che tutti i lavoratori possano beneficiare equamente della riforma.