Sapevi che c’è un aumento in busta paga di 348 euro per alcuni italiani? Si tratta di un incremento sulla busta paga che spetta ad alcune categorie di lavoratori, quindi non a tutti, ma vediamo nello specifico chi potrà beneficiarne.
Il bonus da 100 euro voluto dal governo Renzi ed erogato successivamente come trattamento integrativo durante il governo Conte ha subito alcune modifiche, dettate dal passaggio all’Irpef caratterizzato da quattro scaglioni e quattro aliquote.
Infatti, il calcolo delle detrazioni è mutato, e quindi ci sono state delle ripercussioni nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Oltre al metodo per calcolare le detrazioni, è cambiata anche la platea di coloro a cui spetta il bonus.
Scopriamo nello specifico le differenze su come oggi viene corrisposto il bonus e a chi spetta l’aumento di 384 euro in busta paga!
Come veniva corrisposto il bonus in precedenza
L’aumento dei 100 euro o ex bonus Renzi fino al 2020 spettava a circa 16 milioni di lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra 8.174 e 40mila euro. Il bonus veniva corrisposto in due diversi modi fino al 2021:
- fino a 28mila euro – il bonus di circa 100 euro mensili veniva erogato come credito Irpef in busta paga
- fino a 40mila euro – il bonus di circa 100 euro mensili veniva corrisposto come detrazione
Nel caso della detrazione, veniva corrisposta secondo criteri specifici come:
- ai lavoratori dipendenti con reddito compreso tra i 28.001 euro e fino a 35mila euro veniva corrisposto un bonus da circa 97 euro a 80 euro mensili
- ai lavoratori dipendenti con reddito compreso tra i da 35.001 e 40mila euro veniva corrisposto un bonus da circa 80 euro mensili fino a 0 euro.
Invece, con l’approvazione della legge di Bilancio 2022, è cambiato il bonus Irpef. Infatti, sono state introdotte 4 aliquote e al posto di 5 scaglioni ora ve ne sono 4. Il nuovo sistema ha modificato bonus e detrazioni ma non ha azzerato del tutto il bonus Renzi. I lavoratori dipendenti che percepiscono redditi fino a 28.000 euro continuano a riceverlo, solo che sono cambiate le regole.
Chi continua a prendere in busta paga il bonus nel 2023
I lavoratori dipendenti che percepiscono redditi fino ad un massimo di 15mila euro continuano a percepire il bonus ex Renzi direttamente in busta paga nel 2023. Questi lavoratori rientrano nell’aliquota al 23%, corrispondente al primo scaglione Irpef.
Rientrano in questo primo scaglione, infatti, i redditi da 0 a 15mila euro, tuttavia bisogna specificare che i redditi sopra i 8.174 possono percepire il bonus Renzi.
Potranno prendere questo bonus anche i dipendenti che hanno redditi oltre 15mila euro e fino ad un massimo di 28mila euro. La regola da rispettare in questo caso è che le detrazioni sommate per le spese supportate fino al 31 dicembre 2022 superino la tassazione calcolata al lordo.
Il bonus in questo caso non supera i 1.200 euro e l’importo erogato è il risultato ottenuto dalla differenza tra l’ammontare delle detrazioni e il lordo dell’imposta. Con questo sistema a pagarne le conseguenze sono coloro che hanno detrazioni superiori alla tassazione lorda.
A chi spetta l’aumento di 384 euro
Come abbiamo visto, l’aumento di 1200 euro, corrispondente all’ex bonus Renzi, viene assegnato in base alle nuove aliquote e scaglioni previsti dalla manovra approvata dal governo Meloni.
Chi rientra nei parametri stabiliti nella legge di Bilancio percepirà non oltre 100 euro mensili che sono equivalenti appunto a 1200 euro annui, mentre l’importo del bonus scende via via che aumentano le fasce di reddito.
Infatti, a coloro che percepiscono un reddito fino a 38mila euro verranno accreditati 32 euro di aumento mensili, che moltiplicati per 12 mensilità all’anno diventano complessivamente 384 euro. Invece, a coloro che hanno un reddito di 40mila euro, il bonus sarà equivalente a zero.