A gennaio alcuni lavoratori potranno trovarsi con una busta paga più bassa. Vediamo per quale motivo e chi sarà coinvolto.
Per alcuni lavoratori il 2023 potrebbe non iniziare nel migliore dei modi. Alcuni di loro, infatti, potrebbero rischiare di ricevere uno stipendio inferiore rispetto a quello di dicembre. Vediamo perché è chi sarà colpito da questa riduzione.
Busta paga più bassa per alcuni lavoratori
La novità non è stata ancora confermata eppure sono tanti i lavoratori già preoccupati per una riduzione della loro busta paga rispetto alla mensilità di dicembre. Ma da cosa potrebbe essere dovuto questo cambiamento?
La possibilità di ricevere una busta paga più bassa è concreta e potrebbe essere data dall’applicazione di quello che è comunemente chiamato bonus contributi. Questo bonus non è altro che lo sgravio contributivo pari al 2% già riconosciuto e applicato ai lavoratori nel luglio 2022. Questo sgravio, per quanto non ancora confermato in relazione alla busta paga, sembra possa essere riconfermato e prorogato anche per il 2023 e ciò ha allarmato i lavoratori.
Questa cosa si traduce in una busta paga relativa al mese di gennaio con un importo ridotto rispetto alla precedente mensilità di dicembre. In poche parole, alla busta paga tornerà ad essere applicata l’aliquota contributiva ordinaria, che prevede delle percentuali specifiche a seconda del settore lavorativo di appartenenza.
Nel dettaglio, questi numeri corrispondono al 9,19% in merito ai lavoratori impiegati nel settore privato e al 8,80% per tutti i lavoratori impiegati nel settore pubblico.
Pertanto, in assenza di una conferma del 2% di sgravio sullo stipendio di gennaio, i dipendenti non vedranno detrarsi quella percentuale dalle tasse e riceveranno di conseguenza una busta paga più bassa rispetto alla precedente.
Quali sono i lavoratori che vedranno una busta paga ridotta
Questa problematica non riguarda tutti, ma solo una specifica categoria di lavoratori. Confrontando la busta paga di gennaio 2023 con quella di dicembre 2022 questi lavoratori potrebbero trovarsi con una bella differenza in negativo. Ad essere coinvolti sono tutti coloro che sono attualmente impiegati in una Pubblica Amministrazione, la cui busta paga è appunto legata ai settori del pubblico impiego. Perché accade questo nonostante la proroga?
Nonostante si preveda il 2% di sgravio anche per il 2023 e nonostante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sarà comunque necessario attendere le specifiche indicazioni dell’INPS su come e quando applicarlo in busta paga. Per questo motivo i dipendenti del settore pubblico sono preoccupati, in quanto per loro i tempi potrebbero allungarsi nell’attesa di un adeguamento di importo degli stipendi. Ma quanto può durare la situazione?
Quanto durerà il periodo della busta paga più bassa
La notizia della proroga dello sgravio contributivo pari al 2% è sicuramente positiva, sono però i suoi tempi di applicazione a preoccupare i lavoratori.
Sicuramente ci sarà da attendere prima di poterne usufruire, ma quanto durerà l’attesa? Come prima cosa è necessario che siano fornite da parte dell’INPS tutte le indicazioni necessarie per approvare e riconoscere lo sgravio per tutti i lavoratori, siano essi pubblici o privati. Sempre l’INPS poi dovrà provvedere a comunicare i dettagli per il bonus contributi e per il suo riconoscimento in busta paga. Questo dovrebbe essere previsto entro la seconda metà di gennaio 2023. Si stimano quindi tempi brevi, purché le scadenze vengano rispettate.