Campo rom nel Milanese: arrestati i rapinatori. A causa di questi individui si sono verificati degli assalti con l’utilizzo di armi, auto incendiate e una pistola persa.
A tal proposito sono finiti in manette tre uomini e tra questi c’è pure un ragazzo minorenne. Tutti ritenuti responsabili di un minimo di 14 rapine avvenute nell’arco di tre mesi.
Si parla di un gruppo formato da tre uomini che hanno mostrato di essere assolutamente spietati, pronti a effettuare qualsiasi tipo di azione violenta senza farsi alcuno scrupolo. Attività criminali e seriali svolte da questi tre uomini di 38 anni, 20 anni e un terzo di loro ancora minorenne. Difatti ha soltanto 17 anni e già si è macchiato di una serie di crimini avvenuti sul territorio milanese.
Tutti e tre finalmente sono stati fermati e arrestati durante i giorni scorsi, dai carabinieri della compagnia di Rho.
Un arresto basato sull’esecuzione di un paio di ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Una di queste è stata rilasciata dal tribunale per i minorenni, proprio nei confronti del diciassettenne. Le accuse presentate ai tre uomini sono quelle in concorso di rapina, furto di genere aggravato, ricettazione e detenzione illegale di armi e incendio.
I tre uomini che sono stati fermati e arrestati sono tutti italiani di etnia rom. I tre accusati hanno la residenza in un campo rom posizionato in via Negrotto nella città di Milano.
Sono tutti accusati di aver messo in pratica ben 14 rapine, di cui 4 tentate in un lasso di tempo incluso tra gennaio e marzo scorso.
I riflettori su di loro sono stati posizionati dagli investigatori esattamente a partire dal giorno 8 gennaio. Una data particolare in quanto in quel giorno il gruppo aveva preso d’assalto con le armi in pugno l’Una Hotel di Pero.
Qui hanno portato via la cassaforte presente nella struttura dell’albergo, oltre ai contanti che hanno sottratto a una coppia che stava eseguendo le attività correlate al check in.
In seguito a questa rapina, i tre dopo undici giorni avrebbero colpito col medesimo modus operandi un altro hotel. Esattamente quello di Lissone ed è stato proprio in questa circostanza che i tre rapinatori hanno perso una delle loro armi. Si tratta per la precisione di una pistola Taurus 38 special che poi, in seguito ai controlli effettuati su di essa, è risultata rubata.
Un imprevisto che in ogni caso non è servito assolutamente per fermare i loro atti criminali.
Infatti attenendosi alle indagini effettuate su di loro, fra gennaio e marzo sarebbero riusciti ad attuare una decina di raid, puntando la loro attenzione nei confronti di hotel e supermercati, ma pure di cittadini normali.
Il loro modo di operare era ormai consolidato e lo svolgevano come dei veri professionisti del settore.
I tre rapinatori si procuravano un’autovettura rubata e, in una determinata circostanza sono stati visti in flagranza. Mentre per altri casi dovranno rispondere di ricettazione.
I tre rapinatori, dunque, mettevano in atto i loro blitz e successivamente provvedevano ad attivare il seguito del loro piano. In riferimento a ciò, bruciavano l’auto utilizzata per il colpo, per cercare di non lasciare tracce su di loro utili per gli inquirenti.
Inoltre se in alcune situazioni c’era bisogno di effettuare delle azioni basate su una violenza brutale, la banda non si faceva alcun problema in tal senso.
Un esempio di queste loro azioni spregevoli? Basti pensare a quando non si sono posti alcuno scrupolo nel trascinare un uomo appeso alla macchina che stavano rubando.
Per via delle rapine attuate in quei mesi nelle zone tra Como, Lecco, Milano, Monza e Varese, i tre hanno raccolto un bottino di più di 50mila euro.
Le automobili rubate disponevano di un valore complessivo di oltre 350mila euro.
I veicoli in questione erano tutti modelli di grossa cilindrata, quindi tra quelli più costosi.
Ma i rapinatori le sceglievano per un motivo preciso: nel caso di un intervento da parte delle Forze dell’Ordine, i tre dovevano avere la possibilità di ritrovarsi pronti a scappare con celerità. Così da non essere catturati.
Ma a un certo punto tutte queste loro accortezze non sono servite. Difatti gli inquirenti grazie alle loro indagini eseguiti con maestria e in un modo molto meticoloso, sono riusciti a bloccare i loro piani criminali.
Finalmente i tre uomini sono stati fermati e arrestati, così da non poter più continuare a terrorizzare queste zone con le loro attività criminali e violente.
Adesso in seguito al loro arresto, i due maggiorenni sono stati portati nel carcere di San Vittore. Per quanto concerne invece il ragazzo minorenne di diciassette anni, è stato accompagnato al Beccaria.
Per fortuna e soprattutto per merito della bravura mostrata dagli inquirenti, nell’individuare e bloccare i responsabili di tali rapine, in questo caso questa serie di blitz sempre più pericolosi è stata fermata.
Permettendo a chi vive in queste zone del Milanese di poter fare un sospiro di sollievo, quando hanno saputo che i tre rom erano stati fermati e portati in prigione.
Ma questi sono solo alcuni dei tanti criminali che girano per queste zone lombarde, con l’intento di rubare o fare del male alle persone comuni.
Criminali che non si fermano di fronte a niente, proprio come facevano questi tre rapinatori spietati del campo rom.