Da anni ormai, non si fa altro che sentire parlare di carenza dei medici di base. Ad oggi si può affermare che il problema è diventato ormai cronico in Italia e a Milano, dove ad essere colpite sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione.
Chi ha la possibilità economica di farlo, si rivolge agli specialisti a pagamento, invece chi non ha la giusta disponibilità economica rimane senza consulto medico e pur avendone necessità deve farne a meno per forze di cose.
Per questo motivo un gruppo di infermieri ha scelto di inaugurare un ambulatorio infermieristico tutto dedicato alle cure gratuite per le persone fragili e per quelle particolarmente svantaggiate.
Lo staff dell’ambulatorio è formato da un gruppo di infermieri volontari che dedicano tutto il loro tempo e le competenze professionali all’aiuto di chi è in seria difficoltà, che sia economico-sociale o psichiatrica non fa differenza. Così ad alternarsi sono 7 infermieri e medici. Questi lavorano il sabato mattina e assistono così gli anziani con malattie croniche, oppure coloro che vivono soli o gli extracomunitari. La richiesta è tanta in particolare perché all’appello mancano 1326 camici bianchi. Questo è quanto viene fuori dalle stime di ATS.
Purtroppo il dato è in crescita dato che entro il 2026 ad andare in pensione sono ben 2500 medici di base e pediatri e uno su tre soltanto potrà essere sostituito.
L’iniziativa è nata partendo dalla consapevolezza che molte persone vulnerabili finiscono per essere abbandonate a se stesse e non godono della giusta assistenza. Così, gli infermieri volontari dopo aver ascoltato testimonianze di difficoltà estreme e aver compreso quanto possa essere importante il contatto con le persone, hanno pensato di cambiare le cose. A dare il via a questo progetto è stata Maria Gabriella Scrimieri, fondatrice de “Le ali di Leonardo”.
L’idea è partita da una situazione particolare, ovvero una signora, conosciuta dall’ambulatorio, che è arrivata mostrando segni di malessere. Dopo aver rilevato i suoi parametri vitali, gli infermieri si erano accorti che aveva una pressione molto alta. La donna aveva recentemente scoperto di essere senza un medico curante. Il suo era andato in pensione e non era stata informata dell’arrivo di un nuovo medico. Quest’ultimo però si trovava lontano rispetto a dove abitava lei. Di conseguenza non era stata seguita normalmente.
Un caso come questo e molti altri simili, mostrano le carenze di risorse mediche alle quali deve far fronte Regione Lombardia e non solo. Problematiche del tipo vengono affrontate giornalmente da pazienti di qualunque parte d’Italia.