Caro bollette, i commercianti di Milano stanno facendo di tutto per non chiudere: si rischia la chiusura

I recenti rincari non colpiscono solo le famiglie italiane ma soprattutto i commercianti e le piccole attività. Il 15% rischia di chiudere.

Commercianti Milano bollette
Commercianti Milano bollette – Imilanesi.Nanopress.it

Se erano riusciti a sopravvivere alle chiusure forzate a causa della pandemia, oggi i negozianti si trovano a fronteggiare gli alti costi delle bollette e una pesante inflazione. Molti di loro rischiano di dover chiudere temporaneamente mentre per altri il rischio è di non riaprire più.

 

I rincari mettono in ginocchio i commercianti

Se per le famiglie la situazione rincari è drammatica, per i negozianti lo scenario è, se possibile, peggiore. Tra costi di gestione, affitti, utenze, stipendi e altre spese, per le piccole e medie aziende la situazione inizia a farsi pesante. Molti faticano ad andare avanti e chi è riuscito a non chiudere prevede, per il prossimo inverno, di adottare strategie atte al risparmio, come orari ridotti per risparmiare sull’illuminazione serale e chiusure settimanali.
Una recente indagine svolta da Confcommercio dichiara un rialzo del 121% sui costi dell’energia. Ma non solo, perchè i rincari hanno segnato anche gli altri settori, come quello alimentare (+181% per la vendita al dettaglio), turistico (+161% per le strutture ricettive), la ristorazione (+123%) e tutti gli altri settori colpiti indirettamente che hanno visto rincari che sfiorano il 120%.

Una reazione a catena, dunque, quella che si è innescata a partire dalla pandemia per proseguire con gli aumenti energetici. Il settore più colpito è senza dubbio quello del turismo accompagnato dalla ristorazione, per i quali c’è una fetta pari al 15% che prevede come unica soluzione la chiusura.

Le soluzioni per far fronte all’emergenza

Tra i commercianti c’è chi si rimbocca le maniche ed è pronto a tutto pur di non abbassare definitivamente la serranda.
Alcuni si ripropongono di ridurre l’utilizzo dell’energia elettrica risparmiando sull’illuminazione, magari chiudendo prima la sera, altri contano di poter risparmiare sull’utilizzo di impianti di riscaldamento. Queste piccole misure, però, non salveranno la situazione definitivamente, pertanto si chiedono provvedimenti atti a risolvere la situazione, alleggerendo il peso delle bollette.

Il presidente della rete associativa vie Confcommercio Milano, Gabriel Meghnagi, ha recentemente dichiarato di voler escludere chiusure anticipate per la salvaguardia delle attività e consiglia soluzioni come la sostituzioni delle luci con dei led a basso consumo o l’installazione delle cosiddette “barriere d’aria” all’ingresso delle attività, che creano una vera e propria “porta” d’aria tra l’interno e l’esterno e aiutano a mantenere la temperatura ideale nei locali.
Riguardo le vetrine e l’illuminazione non è concorde sullo spegnimento al momento della chiusura del negozio, in quanto contribuiscono all’illuminazione delle vie e sostiene andrebbero lasciate accese almeno fino alle ore 23:00.

Discorso a parte per i centri commerciali. Qui i consumi sono decisamente notevoli.  Ridurre l’orario potrebbe essere un’ottima soluzione. Se anzichè chiudere alle 22:00 anticipassero la chiusura alle 20:00, spegnendo le luci con due ore di anticipo il risparmio sarebbe notevole.
Negozi di ampiezza di un centinaio di metri quadri risparmierebbero fino a 10.000 Euro annui.

Ora legale per risparmiare
Ipotesi ora legale per risparmiare – Imilanesi.nanopress.it

L’opzione dell’ora legale, un aiuto per risparmiare

Molto discusso negli ultimi tempi l’argomento ora legale. Mantenere l’ora legale, attualmente in vigore, potrebbe aiutare a risparmiare notevolmente, in quanto non spostando le lancette in avanti si guadagnerebbe almeno un’ora di luce e calore in più al giorno, fruibile in orari di attività commerciale.
La questione sull’ora legale e l’ora solare però ad oggi è controversa, in quanto non sono ancora state prese decisioni in merito.

Impostazioni privacy