Le segnalazioni arrivano da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco griffato Ferragni e che chiedono il risarcimento per l’acquisto, fatto pensando di fare beneficenza ai bambini ricoverati nel reparto oncologico.
Il Codacons ha raccolto le segnalazioni ritenute più rilevanti che saranno poi girate alle autorità che stanno svolgendo le indagini sull’affaire Balocco.
Non è destinata a chiudersi in breve tempo l’ormai nota questione Balocco-Ferragni. Come riferisce l’Ansa, infatti, oltre 250 consumatori si sono appellati al Codacons (il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) per chiedere di essere rimborsati dopo aver acquistato il Pandoro, pensando di destinare parte del ricavato alla beneficenza. Come invece è stato poi appurato dalle indagini, e confermato dalla stessa influencer in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, la cifra da destinare alla donazione era già stata pattuita prima di dare il via all’iniziativa, e quindi a prescindere dal numero di pezzi venduti.
Al momento sarebbero 250 le richieste giunte al Codacons. Le più rilevanti sono state individuate e saranno inoltrate alle autorità che si stanno occupando dell’inchiesta, nell’ambito della quale sono indagate Alessandra Balocco e Chiara Ferragni. Nelle email inviate all’associazione dei consumatori, gli acquirenti chiedono sostanzialmente di essere risarciti per l’acquisto del prodotto griffato, pagato in sovrapprezzo pensando che la differenza sarebbe stata donata in beneficenza.
Il Codacons – che nei giorni scorsi ha sottoscritto l’esposto da cui hanno preso il via le indagini – ha calcolato che l’ammontare dei presunti danni è di circa 1,65 milioni di euro, su quasi 300mila pandori venduti nel 2022. Intanto Chiara Ferragni e Alessandra Balocco sono state indagate anche dalla Procura di Cuneo, città in cui ha sede l’azienda dolciaria e nei prossimi giorni dovrebbe essere sciolto il nodo della competenza territoriale tra quella di Milano e quella piemontese.
Chiara Ferragni e Alessandra Balocco sono indagate per truffa aggravata. Nel caso in cui i tre gradi di giudizio dovessero riconoscere l’eventuale colpevolezza delle due indagate, si rischia una sanzione da 309 a 1549 euro e fino a 5 anni di carcere.
Eccezion fatta per qualche storia Instagram, in cui appaiono i piccoli Leone e Vittoria, le ultime vestiti da Pikachu, Chiara Ferragni è ormai scomparsa dai social. L’influencer da 29 milioni di follower non ha pubblicato più nulla dopo l’ormai noto video di scuse risalente al 18 dicembre scorso. Quasi un mese di silenzio, per gestire una situazione che sta risultando difficile da risolvere persino per una task force specializzata nel campo delle comunicazioni. Eppure la perdita di follower non ha colpito solo l’influencer, ma anche il marito Fedez – recentemente finito al centro di una polemica con la giornalista Myrta Merlino – e la sorella minore di Chiara, Valentina.
Il Pandoro gate ha il “merito” di aver acceso i riflettori sul mondo degli influencer che abbiano almeno un milione di follower e sulla regolamentazione di affari che in alcuni casi toccano cifre da capogiro. L’Agcom, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha approvato le linee guida, anche se la strada è ancora lunga.