Nei condomini, a volte può capitare che ci siano degli inquilini morosi, ma in questi casi, a chi spetta sanare il bilancio?
Spesso l’amministratore di un condominio si trova a fare i conti con inquilini che non saldano in tempo i loro debiti. E questo porta, poi, a possibili buchi di bilancio, e, alla conseguente, sospensione dei vari servizi.
Quindi, se non si vuole incorrere nei disagi che ne potrebbero conseguire, come la mancata pulizia delle scale, la manutenzione dell’eventuale ascensore fino alla sospensione delle utenze, è meglio saldare quanto prima i pagamenti ancora in sospeso.
Ma, nel caso in cui ci dovessero essere delle spese arretrate, chi deve pagare? E qual è l’iter che l’amministratore deve seguire per poter recuperare i soldi? Secondo l’articolo 11030 n. 3 del codice civile l’amministratore può riscuotere i contributi.
Con questi dovrà provvedere a saldare tutti quei servizi utili per il funzionamento del condominio nelle sue parti comuni. E può anche procedere per vie legali se il debitore non paga entro sei mesi dal termine dei lavori.
E lo può fare anche senza richiedere l’autorizzazione da parte dei condomini. Infatti può nominare un proprio avvocato di fiducia per ottenere dal tribunale un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.
Se il debitore non paga entro 10 giorni dal ricevimento dell’atto giudiziario, allora anche i condomini possono intervenire ed arrivare anche a mettere all’asta la casa del debitore. L’assemblea condominiale può dispensare l’amministratore dall’agire contro i debitori, se questi stanno vivendo un momento economicamente difficile.
Non è sufficiente, comunque, che l’amministratore spedisca una semplice lettera di diffida. Deve necessariamente avviare un procedimento giudiziale tramite un avvocato. Una possibile soluzione per ovviare ai mancati pagamenti, è quella di istituire un “fondo morosi”.
Per poter fare questo si ha, però, bisogno dell’accettazione unanime da parte di tutti gli inquilini. E’ necessaria l’unanimità perché spesso, in questi casi, a pagare sono i condomini che seguono le regole rispetto a quelli che, invece, a volte non pagano.
Senza l’unanimità verrebbe infatti meno il principio generale di legge che prevede la ripartizione di tutte le di tutte le quote sulla base dei millesimi. Il “fondo morosi” può essere approvato con la maggioranza soltanto in casi particolari.
Come quello per esempio di un grave rischio imminente e di pericolo per il condominio stesso come la rottura del tetto. Le spese di un inquilino moroso possono essere coperte dal nuovo proprietario nel caso di vendita della casa.
Il nuovo proprietario dovrà, però, pagare soltanto quelle dell‘anno in cui ha acquistato l’appartamento e quelle dell’anno precedente. Il nuovo proprietario può, comunque, chiedere il risarcimento alla persona da cui lo ha acquistato.