La galleria Vittorio Emanuele II è un’importante icona di Milano ed è famosa in tutto il mondo. Ma chi l’ha costruita? Scopriamo insieme tutte le curiosità a riguardo.
Iconica e maestosa: la galleria Vittorio Emanuele II è un punto di riferimento importantissimo. Attira turisti da tutto il mondo, è situata nel cuore di Milano ed è uno straordinario esempio dell’architettura del diciannovesimo secolo. Un luogo nel quale la maggior parte di noi ha passeggiato ammirandone la maestosa bellezza. Ma quanto ne sappiamo realmente di questa struttura architettonica?
Capita spesso che, per pigrizia o altro, non ci domandiamo quale sia la storia esatta di un luogo che tanto amiamo. Nel seguente articolo scopriremo insieme quali sono le “radici” della galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Ecco tutto quel che (forse) non sai sulla realizzazione di quest’opera.
Galleria Vittorio Emanuele II: il cuore pulsante di Milano
Quest’opera di architettura risalente al XIX secolo si è senz’altro guadagnata un posto di rilievo nella classifica dei più importanti luoghi d’Italia. Si trova nel centro di Milano, precisamente tra due luoghi dall’enorme importanza: tra il Duomo e il Teatro alla Scala. Accedendo nella gallerie e alzando gli occhi al cielo, notiamo subito come la struttura presenti una caratteristica cupola di ferro e di vetro dalle dimensioni mastodontiche. Una visione mozzafiato. Abbassando lo sguardo notiamo un bellissimo pavimento a mosaico che ricopre tutta la pianta a croce della Galleria.
La galleria accoglie numerosi negozi e boutique di moda importantissime firmate Prada, Luis Vuitton, Gucci e così via. Sono presenti anche ottimi ristoranti e locali, come lo storico bar Caffè Biffi, nato nel lontano 1867. Non manca la grandissima catena di fast food Mc Donald che, trovandosi all’interno di una galleria così elegante e maestosa, presenta un’architettura interna elegante, in sintonia con il posto circostante. I colori di questa catena statunitense, nella galleria Vittorio Emanuele di Milano, diventano nero e dorato.
Impossibile non notare due particolari molto interessanti: uno sul tetto e uno sul pavimento. Sul tetto, precisamente sulla volta centrale, è presente un bellissimo mosaico raffigurante i continenti d’America, d’Africa, d’Asia e d’Europa. Sul pavimento, esattamente al centro della galleria, vi è lo stemma dei Savoia, il simbolo araldico di una delle famiglie storiche più importanti di Milano. Accanto allo stemma possiamo notare la presenza di un toro. Secondo la tradizione, se giriamo sul toro con il piede destro e gli occhi chiusi il 31 dicembre a mezzanotte, saremo baciati dalla dea Fortuna per tutto l’anno che verrà.
Ora vediamo chi è che ha dato vita a questa sensazionale opera di architettura.
Chi ha ideato la galleria Vittorio Emanuele II
La galleria Vittorio Emanuele II, chiamata anche “Salotto di Milano”, può essere definita galleria commerciale. Al suo interno sono situati numerosi negozi di spicco che testimoniano l’amore di Milano per la moda. Costruita nel diciannovesimo secolo, fu prima progettata da Giuseppe Mengoni, architetto di spicco. I lavori ebbero inizio nel 1865, per poi terminare nel 1877. Il nome di questa galleria è quello del primo re di Italia: fu dedicata proprio ad egli. Fin dall’esordio, la galleria si qualificò centro vitale della città di Milano. Un centro di impulso sociale, economico e culturale. Luogo di scambio e di incontro per i nobili del tempo, intellettuali e artisti milanesi e non solo. Sin dal 1877 erano presenti negozi di lusso, caffè e boutique di alto livello.
Il suo ideatore, l’architetto Giuseppe Mengoni, nacque nel 1829, il 23 novembre in Emilia Romagna. La svolta nella sua carriera avvenne proprio a seguito della commissione per la realizzazione della galleria Vittorio Emanuele, la sua opera più importante che gli ha assicurato una sorta di gloria “eterna” ed ammirazione in tutto il mondo.