L’ipotesi di reato della Procura è la stessa per la vicenda del Pandoro gate: truffa aggravata.
Tocca ora al Procuratore Generale individuare il Pubblico Ministero territorialmente competente da cui partiranno le indagini. Intanto, i legali dell’influencer hanno già annunciato che sono pronti a chiarire ogni aspetto delle vicende che vedono coinvolta la loro assistita.
Non è iniziato nel migliore dei modi questo nuovo anno per la regina dei social, Chiara Ferragni, che si trova coinvolta in altre due inchieste riguardanti alcune iniziative di beneficenza che l’hanno vista protagonista. Si tratta delle uova di Pasqua, Dolci Preziosi, e della bambola Trudi. L’imprenditrice digitale è stata iscritta nel registro degli indagati con l’ipotesi di truffa aggravata anche per le uova e la bambola, oltre alla ben nota vicenda del Pandoro Balocco.
Sarà ora il Procuratore Generale che dovrà individuare il pm territorialmente competente, visto che la società che fa capo a Chiara Ferragni ha sede a Milano, ma la Balocco ha sede a Cuneo. La prima vicenda giudiziaria che la vede coinvolta, ormai nota come Pandoro gate, è stata portata alla luce dall’Agcom, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
La questione è nata perché diversi consumatori avrebbero acquistato il pink pandoro pensando di destinare una parte della cifra a un’iniziativa benefica sponsorizzata dalla stessa influencer. In realtà, come è stato poi spiegato, la cifra destinata alla beneficenza era stata pattuita prima delle vendite e prescindeva dal numero dei lotti venduti. Un misunderstanding, per il quale la stessa imprenditrice si è scusata, con un video pubblicato sulla sua pagina Instagram.
Un video concluso con la promessa, mantenuta, di donare un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Le altre due vicende che vedono coinvolta Chiara Ferragni sono la bambola Trudi e le uova di Pasqua. Per quanto riguarda la prima, la bambola – con le fattezze dell’imprenditrice – era stata promossa nel 2019 per sostenere la Stomp Out Bullying, un’associazione che si occupa di cyberbullismo. La Tbc crew, che fa capo proprio all’imprenditrice digitale, aveva spiegato che i ricavati derivanti dalla vendita della bambola Trudi erano stati donati alla Stomp, “al netto delle commissioni di vendita pagate da TBS al provider esterno che gestiva la piattaforma eCommerce”.
Quando però la redazione della trasmissione Zona Bianca ha intervistato l’amministratrice delegata della società, quest’ultima ha spiegato di non aver mai ricevuto una donazione da Chiara Ferragni. Saranno ora le indagini a dover chiarire quest’altro aspetto della vicenda.
Per quanto riguarda le uova di Pasqua, come riferisce Il Corriere, la sponsorizzazione sarebbe avvenuta in modo simile a quella del Pandoro. Cerealitalia, società che possiede l’azienda Dolci Preziosi, ha spiegato che l’influencer ha percepito un cachet di 1.200.ooo euro a fronte di una donazione di 36 mila euro all’associazione “I bambini delle Fate”, che finanzia progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con disabilità e autismo.