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Spettacoli

Chiara Ferragni non trova pace, la nuova rivelazione sul caso Balocco: cosa sappiamo

Questa mattina gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano hanno depositato una prima relazione sul caso Ferragni-Balocco, in cui è coinvolta la nota influencer.

Chiara Ferragni – Imilanesi.nanopress.it

L’ipotesi di reato, a questo punto, potrebbe tramutarsi in truffa, ma al momento le indagini e gli accertamenti sono in pieno svolgimento. Nel mirino dell’inchiesta anche le iniziative benefiche antecedenti a quella del pandoro, tra cui la messa in vendita della bambola Trudi, a immagine e somiglianza della Ferragni, che era stata creata per supportare un’organizzazione no profit, la Stomp Out Bullying, che si occupa di cyberbullismo.

Chiara Ferragni perde follower e sponsor

Un effetto domino che non sembra destinato a finire – almeno non per il momento – quello che ha colpito l’influencer da milioni di fatturato e protagonista indiscussa dei social. Chiara Ferragni è finita in una matassa piuttosto aggrovigliata, che – dal 18 dicembre – l’ha costretta a un allontanamento dai social. Lei, che pubblicava almeno due post al giorno, dall’ultimo video in cui si scusa per la gestione dell’affaire Balocco, ha pubblicato soltanto due stories in cui appare con i figli e la madre al parco e questa mattina una storia Ig per annunciare che l’inizio dei saldi sul suo sito.

Far ripartire la macchina dell’influencer sembra più complicato del previsto, mentre continua la fuga dei follower e dei brand. Per il momento i seguaci che hanno tolto il mi piace dalla sua pagina sono 130mila. Certo, una goccia nel mare dei 29mila che tuttora la seguono e continuano a sostenerla. Per quanto riguarda i brand che hanno rinunciato agli accordi commerciali con la Ferragni, il primo è stato Safilo. Qualche giorno fa è toccato alla Coca Cola, che ha bloccato lo spot la cui messa in onda era prevista per fine gennaio. 

Chiara Ferragni con i vari sponsor – Imilanesi.nanopress.it

L’inchiesta sul pandoro verso l’ipotesi di truffa

Intanto, come riferisce l’Ansa, gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano hanno depositato al procuratore Fusco una prima relazione sul caso Ferragni-Balocco, riguardante anche alcuni scambi di mail per pianificare il progetto di vendita e beneficenza. A questo punto, le indagini potrebbero virare verso una diversa ipotesi di reato: non più frode in commercio, ma truffa.

La vicenda riguarda il pandoro Balocco e l’iniziativa benefica a cui l’influencer aveva legato la sua immagine. L’antitrust ha già multato l’azienda piemontese e la società che fa capo a Chiara Ferragni, ma l’inchiesta si è allargata, toccando anche le altre iniziative benefiche antecedenti all’affaire Balocco, tra cui quella della bambola Trudi, messa in commercio nel 2019, dopo il matrimonio con Fedez e che era stata creata – in edizione limitata – per sostenere un’associazione no profit, la Stomp Out Bullying, che promuove iniziative contro il cyber bullismo.

Nelle prossime settimane quindi si potrebbe arrivare alle prime iscrizioni nel registro degli indagati e all’ipotesi del reato di truffa. Nel frattempo, diverse Procure – cui sono stati depositati centinaia di esposti da parte del Codacons – hanno annunciato che trasmetteranno gli atti finora acquisita ai pm di Milano.

 

Published by
Filomena Indaco