Chiede asilo all’Italia, arrestato per l’omicidio dei suoi fratelli

Un uomo di 31 anni arrivato dal Pakistan e richiedente asilo politico, era ricercato nel suo Paese per triplice omicidio

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L’uomo, dopo avere ucciso delle persone nel suo luogo d’origine, è fuggito ed è entrato nel nostro paese chiedendo rifugio. Si tratta di un 31enne, le cui iniziali sono G.K., cittadino pakistano, che è stato fermato ed arrestato dalla polizia a Santa Maria della Versa, in provincia di Pavia.

Gli agenti hanno eseguito un mandato di arresto internazionale emesso il 28 gennaio 2021 dall’autorità pakistana. Dalle notizie trapelate dalle forze dell’ordine, pare che il soggetto sia accusato, insieme ad altri, di avere tolto la vita a tre persone e si trattava dei giovani fratelli. Sembra che l’assassinio sia avvenuto in un campo, mentre le vittime stavano lavorando.

Dopo la sua fuga l’omicida è approdato in Italia, dove i carabinieri lo hanno fermato mentre stavano svolgendo dei controlli che riguardavano altri crimini. Nella zona, infatti, dei cittadini avevano segnalato la presenza di spacciatori. I militari della compagnia di Stradella, durante i controlli di routine dei documenti  si sono accorti del passato dell’uomo e lo hanno così arrestato.

La legge garantisce asilo a chi ne ha diritto

L’articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, garantisce il diritto di asilo. Questo nel rispetto delle norme della Convenzione di Ginevra del 1951 e dal protocollo del 1957, riguardanti lo status di rifugiati. Inoltre, anche in esecuzione del trattato sull’unione europea.

L’articolo 19 vieta le espulsioni collettive e protegge gli individui dall’estradizione verso lo Stato in cui esiste un grave rischio di pena di morte, tortura, trattamenti o pene disumane. Tutti gli Stati europei hanno concordato una politica comune nell’ambito della protezione. Le procedure in ambito di concessione devono essere uniformi ed efficaci.

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Il sistema normativo dell’Europa copre tutti gli aspetti della procedura. Il regolamento di Dublino determina lo Stato membro competente riguardo l’esame di una domanda di asilo. Le direttive stabiliscono norme comuni eque e le condizioni di accoglienza per la qualità di vita dei richiedenti garantendo un alloggio e l’assistenza sanitaria.

Altre norme riguardano l’identificazione di chi può essere considerato rifugiato, prevedono una serie di diritti come il permesso di soggiorno, i documenti di viaggio, l’accesso al lavoro ed all’istruzione, la previdenza sociale e l’assistenza di cura. Nel 2021 gli immigrati hanno presentato oltre 600mila richieste di asilo in Europa, il 33,8 % in meno rispetto al 2020.

In diminuzione le richieste di asilo

Questo significava che le statistiche erano tornate ai numeri recepiti prima della pandemia. Nel 2019 erano oltre 700mila, parecchio inferiori rispetto alle domande del 2015 e del 2016 che superarono il milione. Gli aumenti del 2021 sono stati registrati dai ricercatori in particolare, in Bulgaria per il 212%, in Polonia per il 179,9% ed infine in Austria per il 170%.

Al contrario le richieste erano in diminuzione in Ungheria per il 65,2%, a Malta per il 38,9, in Grecia per il 30, in Spagna per il 26,2%. Infine in Finlandia erano in diminuzione del 20,8 ed in Svezia del 13,7%. I rifugiati nel 2021, provenivano soprattutto dalla Siria, poi dall’Afghanistan, con circa 83.700 persone, infine circa 26.000 arrivavano dall’Iraq.

Poi la guerra in Ucraina ha causato un nuovo afflusso di migranti in Europa. Circa 8,8 milioni di profughi, secondo l’UNHCR, hanno abbandonato le proprie abitazioni. Più di 73 mila hanno richiesto asilo e protezione internazionale per la prima volta nel marzo 2022 a causa del conflitto.

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