Il 31 luglio il cinema Odeon ha proiettato l’ultimo film, ora, dopo la chiusura, i dipendenti hanno ricevuto la lettera di trasferimento.
Lo storico cinema Odeon, nel pieno centro di Milano, ha chiuso definitivamente i battenti. Il 31 luglio ha proiettato l’ultimo film della sua lunga carriera. Un luogo storico per i milanesi, che ha riempito molte delle loro giornate dal lontano 1929, data in cui venne aperto.
Grazie alla generosità della famiglia Pittaluga, il teatro venne costruito su un progetto degli architetti Giuseppe Laveni e Aldo Avati. L’inaugurazione fu il 26 nevembre del 1929 . Il primo spettacolo riguardò la proiezione della Spedizione in Dancalia del Barone Franchetti e fu solo su invito.
Da allora, molti sono stati gli spettacoli presentati e molte le celebrità che hanno calpestato il red carpet. Si chiude un’era per aprirne un’altra. Il cinema Odeon verrà ristrutturato e si presenterà con una nuova veste nel corso del 2024. Sul sito dedicato è già possibile vedere un’anticipazione.
Diventerà una sorta di centro commerciale con negozi griffati, uffici e ristoranti. Nel piano interrato rimarranno, per gli immancabili amanti del cinema, 5 sale dedicate alle proiezioni. Quindi, il cinema chiude in questa sua veste per riaprire con un’altra più adeguata al tempo che viviamo.
Al di là dell’abito che vestirà il teatro e che ammireremo, forse, l’anno prossimo, ora rimane la situazione che alcuni dipendenti del cinema si stanno preparando ad affrontare. Per alcuni di loro, infatti, l’azienda ha già spedito le lettere di trasferimento.
Le scelte vanno da Parma, a Verona fino ad arrivare in Puglia. I dipendenti, tutti con contratto part-time, coinvolti nel trasferimento sono una ventina. In questo mese dovranno decidere del loro futuro: o mantenere il posto di lavoro lasciando la loro città, o trasferirsi per cominciare una nuova avventura.
I sindacati hanno deciso di prendere in mano la situazione e, se necessario, di arrivare davanti al Tribunale del lavoro. Bruno Bifronte, segretario generale della Uilcom-Uil Lombardia, è deciso ad andare fino in fondo. Secondo il segretario si tratta, infatti, di licenziamenti mascherati da trasferimenti.
Secondo Bifronte, infatti, la società che gestisce il cinema sta
“Imponendo ai dipendenti di spostarsi fuori Milano stanno cercando di ridurre il personale senza neppure osservare le procedure di legge”.
La società The Space gestisce altre multisala nella città di Milano, teoricamente avrebbe potuto ricollocare i propri dipendenti all’interno di una di queste. Imporre la scelta del trasferimento non sembrerebbe, quindi, l’unica scelta possibile da parte dell’azienda.
Un trasferimento, nel caso della Puglia, anche piuttosto importante per chi, come i dipendenti di Odeon, percepisce solo 900 euro netti al mese. Molti di loro, secondo il sindacalista, saranno costretti a rinunciare al loro posto di lavoro. Ed è soprattutto per questo motivo che impugneranno le lettere.