L’INPS ha reso ufficiale la tabella dell’aumento delle pensioni per il 2023. Ecco a quanto ammonteranno gli importi.
É stata rilasciata da parte dell’INPS la tabella aggiornata con gli aumenti perequativi definitivi per le varie fasce. A questa sono stati trasmessi un comunicato e una circolare che spiegano per quale motivo non tutti hanno ancora visto l’aumento nel mese di gennaio 2023. Vediamo allora perché non tutti hanno potuto usufruire degli aumenti.
Il tanto atteso momento dell’incremento delle pensioni è finalmente arrivato in un periodo storico in cui l’economia generale non è in ottime condizioni. É ormai quasi un anno che la situazione del conflitto in Ucraina si ripercuote economicamente sul nostro paese, così come sul resto dell’Europa. Dopo due anni di pandemia che hanno fortemente indebolito l’Italia, l’inflazione e il caro bollette, seguito dall’aumento dei prezzi, erano l’ultima cosa di cui avevamo bisogno. Fortunatamente la categoria più svantaggiata in termini economici, quella dei pensionati, potrà contare dal 2023 su un aumento delle pensioni. Questo è dato dalla perequazione sugli importi ed è calcolato in percentuale. Il cambiamento era previsto già per il mese di gennaio, ma a seguito di alcuni ritardi da parte dell’INPS non tutti si sono visti accreditare una somma maggiore.
La circolare INPS spiega in modo dettagliato in che modo sono stati applicati gli aumenti e a chi. In poche parole, a seguito della Legge di Bilancio 2023, l’INPS non ha avuto il tempo di definire nel dettaglio le perequazioni, pertanto ha attribuito una rivalutazione al 100%, ovvero pari al 7,3% solo ai trattamenti entro 4 volte il minimo e agli invalidi. Solo queste categorie infatti hanno visto già a partire da gennaio un aumento. Per tutti gli altri c’è quindi da attendere. Ma quanto? Probabilmente le modifiche alle altre pensioni saranno visibili già nel cedolino pensionistico di febbraio.
Vediamo allora quali saranno gli importi definitivi che si avranno con gli aumenti.
Le pensioni minime, pari a 525 Euro, arriveranno a un totale di 600 Euro per gli over 75 ma solo per questo anno. Gli altri pensionati che ricevono una pensione minima avranno una rivalutazione all’8.8%, per un totale di 572 Euro circa al mese.
Per tutte le pensioni lorde fino a 4 volte il minimo, ovvero fino a 2.100 Euro, la rivalutazione è piena, pari 7,3%, ovvero quella già applicata.
Le pensioni oltre 4 volte il minimo e tra 4-5 volte il minimo, ovvero comprese tra 2.100 Euro e 2.600 Euro, la rivalutazione è al 6,2%, quindi verrà riconosciuta una rivalutazione all’85%.
Tutte le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, che ricevono quindi tra i 2.600 e i 3.100 Euro vedranno un aumento pari al 3,87%. Un aumento del 3,43% è previsto per le pensioni lorde tra 6 e 8 volte il minimo, mentre è prevista una percentuale del 2,70% di rivalutazione per le pensioni tra 8 e 10 volte il minimo. Per le pensioni maggiori, quelle di oltre 10 volte il minimo l’aumento è del 2,34%.
Inoltre nella circolare, l’Inps ha anche già comunicato i calendari dei pagamenti delle pensioni per tutto il 2023, mese per mese.