Una delibera approvata lo scorso lunedì dalla giunta della regione Lombardia consentirà di ottenere importanti cambiamenti in tutti gli ospedali di Milano.
Importanti novità sono in arrivo negli ospedali a Milano in seguito ad una delibera approvata lo scorso lunedì dalla giunta regionale. Delibera che ha come obiettivo quello di modificare l’operatività di tutti i pronto soccorso. Ma vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando e come cambieranno gli ospedali a Milano.
Garantire al cittadini non solo cure rapide ma soprattutto efficienti. E’ questo l’obiettivo della delibera approvata lo scorso lunedì dalla giunta della regione Lombardia in seguito alla proposta avanzata da Guido Bertolaso.
La delibera in questione ha un obiettivo ben preciso ovvero quello di rivoluzionare del tutto il modo in cui ad oggi funzionano tutti i pronto soccorso. E di conseguenza andare a riordinare non solo le strutture ma anche il ruolo del personale che vi lavora e le attività da loro svolte.
Secondo tale delibera quindi non si potrà trascorrere in pronto soccorso più di otto ore . Ed inoltre è prevista anche la realizzazione di nuove strutture e la possibilità di ottenere delle cure anche non in ospedale.
A tal proposito proprio dalla giunta hanno voluto ricordare che nel corso dell’anno passato ovvero il 2022 i pazienti che hanno fatto accesso al pronto soccorso in Lombardia sono stati circa 3,5 milioni.
Le strutture presenti in regione, non tenendo in considerazione quelli che sono i punti considerati di primo intervento, sono ben 99. E di preciso 13 di questi sono ospedali con Dea e 44 con Dea di I livello. Mentre invece i punti di solo pronto soccorso sono 42.
La delibera sopracitata ha quindi come obiettivo quello di rendere assolutamente migliore il sistema di emergenza e urgenza. Il tutto considerando l’intero percorso svolto dal paziente. E quindi da quando si manifesta il problema fino al momento in cui lo stesso paziente viene dimesso.
Guido Bertolaso è intervenuto sulla questione sottolineando che la delibera ha come obiettivo quello di modificare l’intera organizzazione sia del pronto soccorso sia del settore legato all’urgenza e all’emergenza.
E quindi un percorso che inizia dal momento in cui il paziente si reca in ospedale per chiedere aiuto o chiama il pronto soccorso fino al momento in cui lo stesso paziente, come affermato in precedenza, viene solitamente dimesso. Il risultato finale sarà quello di aver dato vita ad un sistema davvero moderno oltre che efficiente.
Anche la regione si è espressa su questa nuova delibera rivelando che questo nuovo progetto si preoccupa di fornire alle strutture ospedaliere sia private sia pubbliche tutte le indicazioni per poter accogliere il paziente e prendersene cura. In pronto soccorso il paziente in questione potrà soffermarsi per un totale di non oltre otto ore.
Poi ancora la mancanza di posti letto nelle zone di degenza negli ospedali non dovrà in alcun modo ostacolare il ricovero del paziente previsto da parte del medico presente in pronto soccorso. Dovrà quindi essere presente oltre al pronto soccorso anche un’area in cui dovrà essere presente anche attività di Obi. E quindi di ‘Osservazione breve intensiva e degenza di medicina d’emergenza urgenza’.
Due i percorsi previsti per i pazienti i cui problemi vengono definiti di complessità inferiore. Nello specifico uno di questi è il percorso extraospedaliero e uno è il percorso intraospedaliero.
Nel primo caso si opterà quindi per le cure domiciliari previste per i pazienti fragili o anziani. Nel secondo caso invece è prevista la predisposizione, all’interno di ogni Dea, di uno specifico ambulatorio dedicato proprio ai pazienti con problemi di inferiore complessità.
In questo modo, ha sottolineato Guido Bertolaso, sarà possibile ridurre di molto i tempi di attesa anche per le situazioni considerate meno gravi. Infine oltre che nuove strutture l’obiettivo è quello di garantire al paziente anche l’assistenza di personale qualificato.