Esistono davvero un’infinità di concimi organici in commercio, da scegliere in base alla pianta da trattare. Ecco il migliore.
Il pollice verde non è da tutti, e spesso ci ritroviamo con piante tristi e ingiallite senza capirne il motivo. A volte, il concime giusto può fare la differenza nella “risurrezione” delle nostre povere piantine. Attenzione, però: curare le piante non significa necessariamente saper rispettare l’ambiente. Per farlo, occorre prestare attenzione anche ai concimi che si decide di impiegare, tra i quali si dovrebbero prediligere quelli organici. Scopriamo allora come scegliere il concime organico più giusto per le tue piante.
Partiamo dalle basi: cosa sono i concimi organici? Si tratta di composti di cui le nostre amate piante non possono proprio fare a meno, perché le sostengono nella crescita. La differenza rispetto ai concimi artificiali sta proprio nella parola “organici”: i concimi in questione sono totalmente naturali, e possono essere realizzati partendo da organismi vegetali o animali. La maggior parte dei concimi naturali, infatti, vengono preparati utilizzando sottoprodotti della trasformazione di prodotti vegetali, o in alternativa degli allevamenti di animali.
Com’è facile dedurre, quindi, decidere di utilizzare questo genere di concimi implica una scelta migliore a livello ambientale: i concimi naturali sono prodotti con procedimenti ecocompatibili, e il loro utilizzo rispetta l’ambiente. In più, le sostanze organiche che vengono apportate alle piante fanno bene al terreno, perché incrementano le microattività del suolo, rivitalizzandolo. Non a caso, i concimi organici sono obbligatori all’interno dei sistemi di agricoltura biologica.
Di concimi organici ce ne sono davvero tantissimi, e si differenziano non solo per la loro origine, ma anche per le caratteristiche che determinano il tipo di piante a cui vanno applicati. I loro nomi e il modo in cui vengono prodotti potrebbero risultare strani e far storcere il naso a qualcuno, ma non c’è da preoccuparsi: sono davvero la scelta migliore, nonché più economica, per dare nuovo slancio alla crescita delle nostre piante.
Ne è un esempio il sangue secco, il cui nome basta per far venire i brividi: si tratta di un composto ricavato dalla macellazione della carne animale, ed è un vero toccasana per le piante, indicato specialmente per quelle già debilitate o le cui foglie si ingialliscono. Questo concime contiene fosforo, azoto e ferro in grandi quantità, e agisce in tempi davvero brevi, favorendo l’attività del terreno e la crescita di radici, fiori e frutti. Generalmente, lo si dovrebbe utilizzare da marzo a ottobre.
Un altro bizzarro concime organico è la cosiddetta farina di pesce, ricavata proprio dagli scarti dei pesci. Si tratta di un concime ideale soprattutto per le rose, alle quali dona un potente apporto di fosforo e azoto, attivandone la crescita. Il letame bovino, poi, è un grande classico: ricco di nutrienti, favorisce il drenaggio del terreno, e va applicato in particolar modo all’interno degli orti e sulle piante annuali. Qualcuno ha mai sentito parlare di pollina? Ebbene si, un altro concime organico, stavolta ottenuto dagli escrementi di volatili domestici. Un boost di calcio, fosforo e azoto per le piante, da fresca riesce addirittura ad ottenere effetti migliori rispetto al letame bovino. La pollina è ideale da impiegare all’interno degli orti, ma sconsigliata per le piante ornamentali.
Infine, tra i concimi organici vegetali sono assolutamente da provare la torba e le alghe. La prima è un elisir di lunga vita per il suolo, del quale migliora l’assorbimento di acqua e l’aerazione. Le seconde, invece, contengono un’infinità di microelementi che rafforzano le piante, migliorando la loro resistenza a situazioni di stress. In alcuni casi, comunque, è possibile realizzare un concime organico efficace in autonomia, utilizzando prodotti vegetali, ad esempio le ortiche.