Lucia Finetti, una cartomante di Milano, incapace di accettare il divorzio, ha compiuto un atto di estrema violenza uccidendo il proprio marito a coltellate. Condannata all’ergastolo
La Corte d’Assise di Milano, presieduta dal presidente Ilio Mannucci Pacini, ha emesso una sentenza di condanna al massimo della pena per Lucia Finetti, una 51enne cartomante, per l’omicidio del marito Roberto Iannello. Il tragico evento è avvenuto il 12 giugno 2021, quando Finetti ha inflitto 14 coltellate mortali al marito dopo una lite scaturita in auto nel quartiere Baggio. La donna, incapace di accettare la prospettiva del divorzio, ha agito motivata da una profonda gelosia.
La perizia psichiatrica condotta durante il processo ha stabilito che Lucia Finetti era in piena capacità di intendere e volere al momento dell’omicidio. Questo ha influito sulla decisione della corte di condannarla all’ergastolo, la pena massima prevista per questo tipo di crimine.
La tragedia ha lasciato una scia di dolore e distruzione nella vita della famiglia della vittima. Roberto Iannello, 55 anni, è stato strappato alla vita in modo violento, lasciando dietro di sé parenti che ancora oggi devono fare i conti con il dolore della perdita. Come forma di risarcimento, la corte ha deciso di assegnare ai familiari della vittima un importo di 100mila euro.
“Non ricordo nulla. Non ho fatto nulla, ma se l’ho fatto è stato per legittima difesa”, ha detto la donna durante gli interrogatori. La difesa ha puntato tutto sull’eccesso di legittima difesa per far cadere l’aggravante della premeditazione.
La coppia si era incontrata per “l’ultima lezione di guida”. Iannello a stava aiutando la moglie a riacquistare dimestichezza con l’automobile dato che non era pratica, nonostante avesse già la patente. Lucia Finetti, casalinga conosciuta per le sue doti da cartomante, è ora destinata a trascorrere il resto della sua vita dietro le sbarre. L’assassinio del marito, alimentato da sentimenti di gelosia e rabbia, ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni emotive in modo sano e pacifico. Sarebbero intercorsi anche importanti motivi economici. La donna è stata assolta dall’accusa del porto abusivo del coltello.
L’omicidio di Roberto Iannello serve anche come monito per rafforzare la consapevolezza sui pericoli che possono derivare dalla mancanza di controllo delle emozioni. È fondamentale per la società educare e fornire sostegno a coloro che si trovano in situazioni emotive difficili, al fine di prevenire tragedie simili.
La condanna di Lucia Finetti rappresenta un passo verso la giustizia per la vittima e i suoi cari, ma nulla potrà mai compensare la loro perdita. Resta l’auspicio che questo caso tragico possa spingere la società a riflettere sull’importanza della gestione delle emozioni e a promuovere una cultura di pace e rispetto reciproco.