I rapinatori del figlio di Matteo Salvini, dovranno scontare una pena di 4 anni e mezzo e 3 anni e 9 mesi di carcere per l’accusa di aggressione e rapina ai danni di Federico Salvini.
I due ragazzi sono egiziani di 21 e 26 anni. Sono stati arrestati a gennaio, sono imputati nel processo per una seconda rapina ai danni di un passante.
La seconda rapina sarebbe avvenuta giorno 25 dicembre. La condanna è arrivata a seguito del processo con rito abbreviato che ha avuto luogo nella giornata di martedì. Il gup di Milano Guido Salvini ha preso la sua decisione, dopo l’inchiesta della Squadra mobile e del pm Barbara Benzi.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti che ha fatto luce sulle indagini chiarendo tutto ciò che sarebbe successo, il 21enne è stato riconosciuto dalla vittima come l’autore materiale del reato. Invece il suo complice è stato individuato come il “palo”. Quest’ultimo non avrebbe commesso alcun reato materiale, avrebbe soltanto tenuto sotto controllo la situazione.
Il giudice ha riconosciuto per tutti e due i giovani le attenuanti generiche, che sono equivalenti alle aggravanti. Il motivo è principalmente uno. Attraverso una colletta di amici, i due sono riusciti a risarcire entrambe le vittime, quindi compreso il figlio di Salvini che avrebbe ricevuto indietro qualche centinaio di euro.
Federico Salvini, giorno 23 dicembre, era in via Jacopo Palma, a Milano e qui era stato minacciato dai uno dei due, con un coccio di bottiglia. Era stato costretto a consegnare ai due ragazzi il suo cellulare e i contanti che aveva con sé. Il ragazzo non si è costituito parte civile nel procedimento e non è stato assistito da alcun legale durante l’udienza. I due, dopo che avranno espiato la pena, come è stato stabilito dal gup, dovranno essere espulsi.