Arrivata finalmente la conferma ufficiale: ci sarà un rimborso del Tari 2023. Vediamo insieme chi può ottenere il rimborso e come si può richiedere.
Giunge la comunicazione ufficiale: sarà possibile richiedere il rimborso completo del Tari 2023. Si tratta di un’agevolazione che fa estremamente comodo in questa situazione economica. Il Paese, infatti, negli ultimi tempi sta affrontando difficoltà sempre crescenti dal punto di vista economico. Sempre più italiani riscontrano non poche difficoltà nell’arrivare a fine mese e nel gestire le proprie finanze. Bisogna necessariamente ridimensionare il proprio stile di vita adeguandolo ai nuovi parametri. I prezzi sono in crescita in tutti i settori, tutti i beni e i servizi a pagamento sono aumentati di almeno il doppio del prezzo originario.
Gli stipendi, d’altro canto, sono rimasti identici a prima, provocando una consistente diminuzione del potere di acquisto. Dopo il duro colpo dell’aumento delle bollette di luce e gas e dell’aumento dei beni alimentari, levigare un po’ le altre spese quotidiane è l’intenzione di tutti. Ci sono tante diverse tasse a carico di ogni cittadino, una di queste è la Tari. Vediamo insieme cos’è e chi può ottenere il rimborso di questa tassa.
Rimborso tari 2023: cosa cambierà
La Tari è la tassa obbligatoria sui rifiuti che deve pagare chiunque sia in possesso di un bene immobiliare. Il motivo è che un immobile, un locale o qualunque area di proprietà produce dei rifiuti che il Comune di riferimento si preoccupa di smaltire. Dunque è il pagamento di un servizio importantissimo. Quest’anno, a causa dei problemi economici che hanno colpito la popolazione italiana, sono tante le agevolazioni messe in atto dallo Stato.
Ultimamente, infatti, sono nati numerosi bonus e agevolazioni fiscali al fine di sostenere chi è in forte difficoltà. Quest’anno si è deciso di agevolare le famiglie più in difficoltà concedendo un rimborso del pagamento della tassa Tari. Non possiamo considerare la Tari una tassa vera e propria, poiché è il contribuente a versare direttamente l’imposta per ottenere in cambio un servizio specifico. La Tari, infatti, non è una tassa direttamente prelevata da un cosiddetto ente impositore. Ciò significa che il contribuente, qualora non sia soddisfatto del servizio, può chiedere il rimborso totale o parziale di quanto versato. Questo laddove si verifichi un disservizio.
La legge 147/2013 stabilisce la condizione secondo la quale il contribuente ha diritto ad uno sconto sulla tassa Tari. Questo può avvenire in caso di danno accertato. Ad esempio, nel caso di interruzione dei servizi o di situazioni di pericolo alle persone e all’ambiente, l’onere fiscale sarà ridotto del 20% rispetto al totale. Lo sconto si applica solo dopo aver presentato un certificato Asl che attesti un pericolo reale ai danni della salute pubblica. Inoltre, come afferma la legge n. 676, è previsto uno sconto di ben l’80% del totale se il punto di raccolta di tutti i rifiuti sia troppo lontano dall’immobile del diretto interessato. La richiesta di rimborso va inoltrata al comune di residenza compilando un modulo apposito che possiamo trovare online. Questo modulo è reperibile anche presso gli uffici di competenza.