Arriva la conferma: questi sono i lavoratori che probabilmente andranno in pensione cinque anni prima. Ecco di quali pensionati si tratta.
Manca poco all’inizio del secondo semestre di questo 2023, e le novità in ambito di riforme economiche e pensionistiche sono tante. Il tema delle pensioni rimane sempre quello più discusso e scottante nel Governo italiano. Assistiamo a continue modifiche, a continui cambiamenti nei requisiti richiesti per le varie forme di pensionamento. Quel che è certo è che nonostante tutto, la categoria dei pensionati è risultata essere molto svantaggiata negli ultimi tempi. Dal 2020 a questa parte i pensionati riscontrano continue e crescenti difficoltà economiche dovute al divario tra il loro potere di acquisto (la loro pensione) e il costo della vita in aumento.
Le novità non sono di certo finite qui, cresce l’attenzione su questo tema per cercare di scoprire cosa accadrà nei prossimi mesi. Ci si aspettano dei provvedimenti volti all’agevolazione di queste categorie svantaggiate, vediamo insieme quali sono i cambiamenti all’orizzonte.
Il tema delle pensioni, come già detto, è uno dei più discussi di sempre. Il motivo è che si tratta di uno dei costi più alti che il Paese deve affrontare. Considerando anche che l’Italia sta diventando un Paese per lo più “anziano”, è facile capire quanto debbano essere alti i fondi per finanziare la pensione di ogni singolo italiano.
In un momento come questo, caratterizzato da grande instabilità economica, il Governo italiano deve prendere decisioni che siano vantaggiose per tutti. O almeno si spera.
Negli ultimi mesi l’attenzione si è rivolta principalmente al Reddito di cittadinanza e su tutti i cambiamenti che subirà. Questa misura economica è a sostegno delle famiglie in difficoltà, ma i vari problemi emersi nei mesi precedenti hanno reso necessaria una modifica di tale sussidio economico.
Per quanto riguarda le pensioni le novità sembra che saranno due: il rinnovo della possibilità di presentare domanda per aderire alla forma pensionistica dell’Ape sociale è la prima. La seconda è la possibilità di una proroga del contratto di espansione. Le intenzioni sono queste, non è ancora ufficiale ma siamo sulla buona strada per la realizzazione di queste riforme. Continua a leggere per saperne di più.
Non si tratta ancora di una riforma ufficiale e approvata, ma pare proprio che l’intenzione sia quella di continuare su questa strada. Quel che potrebbe accadere è la concessione ad alcuni lavoratori di poter accedere alla pensione ben cinque anni prima del previsto.
Questo solo nel momento in cui il soggetto in questione abbia maturato tutti i requisiti pensionistici necessari all’accesso alla fase di pensionamento. Si tratta di una riforma molto positiva che potrebbe far piacere a coloro che sentono di dover abbandonare il lavoro prima della data prevista.
Altra novità è la proroga all’anno 2025 di tutte le facoltà indispensabili per far partire la procedura della consultazione. La procedura di consultazione è quella mirata all’espansione del contratto di appartenenza. I cambiamenti in arrivo potrebbero coinvolgere il sistema di pensionamento chiamato Ape Sociale.
L’Ape Sociale, per chi non lo sapesse, è l’indennità per l’anticipo della pensione. C’è una bozza del decreto che esprime la possibilità della realizzazione di altre due date di scadenza per poter presentare domanda. Queste date sono il 15 luglio e il 30 novembre.