Usare troppi contanti al supermercato potrebbe attirare l’attenzione del fisco, per la frequenza con la quale si effettuano i pagamenti.
Per scoprire chi evade il fisco ha messo a punto nuove strategie, ponendo attenzione i comportamenti messi in atto dl cittadino ogni giorno, compreso quanti contanti impiega andando al supermercato.
Dal baratto alla moneta, fino alla carta di credito
Il baratto è stato particolarmente comune in passato, prima dell’invenzione del denaro e dei sistemi monetari, come mezzo per scambiare beni e servizi tra le persone.
In generale, il baratto è stato e continua ad essere una pratica comune in diverse culture e società in tutto il mondo, ma con l’evoluzione e l’affermarsi delle monete e dei sistemi monetari, il suo utilizzo è diventato meno frequente.
Come è stato accantonata la pratica del baratto nelle società industrializzate, così il futuro è sulla via della digitalizzazione. Questo processo è molto caldeggiato nel nostro Paese , anzi è diventato argomento centrale, per limitare l’uso del contante.
Questo anche se a gennaio 2023, il valore limite all’impiego di denaro contante è aumentato a 5.000 euro.
Molti percepiscono il contatto con il denaro nei loro acquisti quasi come un barattare la banconota con l’oggetto da acquistare e la carta una realtà meno tangibile.
Inoltre la scelta tra l’utilizzo di carta di credito o denaro contante dipende dalle proprie preferenze personali e dalle proprie esigenze.
Anche se l’utilizzo della carta di credito può essere comodo in quanto consente di effettuare acquisti senza dover portare con se il denaro contante, molti lo preferiscono anche se questo ci pone sotto l’occhio scrutatore del fisco.
Il motivo è chiaro, il contante non è tracciabile, per cui se il fisco non sa quanto spendo, non conosce neppure in realtà di quanto “nella realtà” ho in entrata
Nell’occhio del fisco i contanti al supermercato
Il processo di digitalizzazione nel nostro Paese è diventato argomento centrale per limitare l’uso del contante, anche se a gennaio 2023, il valore limite all’impiego di denaro contante è aumentato a 5.000 euro.
Ma il Fisco si sta evolvendo e oggi l’Agenzia delle Entrate può, grazie ai più recenti sistemi di indagine, avere al suo servizio una super anagrafe circa i conti correnti.
Per cui chi pensa di sfuggire alle maglie dei controlli spendendo e spandendo nel supermercato con i contanti si sbaglia.
Il sistema di super-registrazione dei conti correnti autorizza infatti il Tesoro a monitorare da vicino ciò che i risparmiatori gestiscono con i loro conti bancari, le carte di debito e le carte di credito.
Questo vuol dire che anche le nostre spese al supermercato, così come i prelievi bancomat finiscono per essere attentamente osservati.
Con questi controlli il fisco finisce con il conoscere le abitudini nel fare la spesa, e quanto possono essere compatibili o discordanti con la dichiarazione dei redditi.
Se le “voci di spesa” dovessero risultare discordanti, questo farebbe partire inevitabilmente dei controlli.
Prima di tutto ci sono dei limiti di pagamento con il danaro contante, ad oggi parte una multa in presenza di pagamenti in contanti dai € 1000.