La Procura di Milano ha aperto un’indagine per corruzione al Conservatorio Verdi di Milano. Sequestrati 110mila euro: mazzette per l’ammissione.
Secondo quanto emerso dalle indagini pare che le mazzette sarebbero servite a superare l’ammissione ai corsi di canto. La Procura ha già effettuato diverse perquisizioni, tra armadietti dei sospettati e case delle persone coinvolte, mentre i vertici dell’Istituto Verdi parlano del Conservatorio come “parte lesa”.
Corruzione al Conservatorio Verdi: sequestrati 110mila euro
Un caso di presunta corruzione ha scosso il Conservatorio Verdi di Milano. Nel dettaglio il giro di mazzette avrebbe riguardato, secondo le indagini condotte dagli agenti della squadra mobile meneghina, l’ammissione ai corsi di canto della scuola. Investigazioni durante mesi quelle della Procura, che adesso ha portato alla perquisizione di diverse abitazioni tra docenti e studenti. Sono circa una decina gli studenti perquisiti, due dei quali indagati; mentre quattro professori hanno subito le perquisizioni e l’iscrizione al registro degli indagati è arrivata per tre.
Il pubblico ministero ha aperto l’inchiesta cinque mesi fa, dopo che la questura di Lodi era intervenuta con diverse segnalazioni provenienti dalla scuola, per far luce sul presunto giro di corruzione. Uno scandalo che ha colpito uno degli istituti più autorevoli del Paese, con più di 270 studenti e 100 classi.
L’indagine è venuta a galla nella giornata di ieri, proprio in seguito alle operazioni degli agenti che coordinati dal pm Giovanni Polizzi hanno iniziato con le perquisizioni. Le abitazioni di studenti e docenti sono state passate a setaccio, tra armadietti sequestrati e uffici dell’istituto dei Canoni Lateranensi. La cifra totale, tra i 4 insegnanti perquisiti, è stata di 110mila euro in contanti. Adesso i docenti dovranno fornire spiegazioni sulla provenienza di quel denaro.
Presidente Conservatorio: “Al fianco della magistratura”
Sequestrati anche pc, cellulari, dispositivi informatici di tutte le persone perquisite. Pare che nel 2021, secondo quanto emerso dagli atti, professori avrebbero ricevuto denaro “o altre utilità” con la promessa da parte degli studenti “prevalentemente di nazionalità cinese” per garantire il superamento dell’ammissione (con lezioni private anche in nero).
Il presidente del Conservatorio e il direttore, Raffaello Vignali e Massimiliano Baggio, hanno firmato una nota nella quale si legge come scuola sia “la parte lesa, al fianco della magistratura” in questa vicenda. I vertici del Conservatorio si sono detti pronti a collaborare con la giustizia, e che hanno già fornito agli inquirenti tutta la documentazione e i materiali relativi agli esami di ammissione: “continueremo a fornire la più completa collaborazione”.