Una cartina del 1860 aiuta a capire la fisionomia di Piazza Duomo nel diciannovesimo secolo: era molto diversa rispetto a oggi.
Recarsi in visita a Milano vuol dire soprattutto sostare tra il magnifico Duomo e l’affascinante Galleria Vittorio Emanuele II. Piazza Duomo è senza dubbio l’angolo più caratteristico del capoluogo lombardo, ricco di negozi e boutique che lasciano incantati i tantissimi turisti che ogni giorno affollano la città. Passeggiare per Piazza Duomo, assieme ai caratteristici piccioni che animano quest’area, è senza dubbio un’esperienza che nessun visitatore può perdersi. Tuttavia, tra una camminata e l’altra, scattando una foto o gustando un buon gelato, più di qualcuno si è chiesto se Piazza Duomo è sempre stata così o se invece nel corso dei secoli siano sopraggiunte delle modifiche.
Grazie a una cartina risalente al 1860 si può facilmente ricostruire ciò che era presente a Piazza Duomo intorno alla metà del diciannovesimo secolo.
La grande differenza rispetto a oggi è che a metà ‘800 non c’era praticamente traccia di quei tratti estremamente signorili che ritroviamo nella Piazza Duomo moderna.
Per essere più chiari, l’area in questione era infatti caratterizzata da negozietti molto più semplici, locande e botteghe. Non è tutto, perché nella Piazza Duomo di circa 150 anni fa erano presenti anche palazzi tenuti molto male. Uno scenario decisamente diverso rispetto a quello del 2023.
In più, come se non bastasse, agli angoli delle strade era facile imbattersi in malfattori senza scrupoli, disposti a tutto pur di rapinare i visitatori.
Anche dal punto di vista strutturale Piazza Duomo si presentava in maniera decisamente diversa rispetto a come la vediamo oggi. La celebre piazza era infatti più stretta e il Duomo di Milano risultava addirittura semi-coperto da due edifici, ovvero il Rebecchino e il Coperto dei Figini.
Quest’ultimo era un edificio molto noto tra la popolazione milanese, che per molti secoli si è ritrovata qui per incontrarsi e per frequentare le varie attività che si trovavano sotto i portici.
Nel Coperto dei Figini si potevano trovare soprattutto negozi dove venivano vendute le cosiddette ‘chincaglierie’, vale a dire tutta la mobilia dal valore poco elevato.
Inoltre, il Coperto dei Figini è il luogo dove nel 1862 è nato il primo caffè Campari, praticamente il primo passo del gigante del beverage. Solo due anni dopo, però, il Coperto dei Figini venne abbattuto per la necessità di dare al centro di Milano un nuovo look.
In realtà l’idea di eliminare il Coperto dei Figini e il Rebecchino – un rione caratterizzato da alcuni palazzi di circa 4-5 piani, ndr – prese piede già all’inizio del diciannovesimo secolo, anche se in un primo momento si pensava di sostituirli con altri edifici (tra cui un tribunale).
La mancanza di denaro sufficiente non consentì la prosecuzione del progetto e per alcune decine di anni Piazza Duomo rimase quella precedentemente descritta.
Tuttavia, dopo l’Unità d’Italia la città di Milano coltivava sempre più l’ambizione di un ruolo di primo piano nel nuovo Regno d’Italia. Si decise quindi di rinnovare e ripensare Piazza Duomo attraverso un concorso internazionale, che fu vinto da Giuseppe Mengoni.
Nel 1864 la popolazione milanese salutò per sempre il Coperto dei Figini: al suo posto venne eretta la famosissima Galleria. Undici anni più tardi, nel 1875, toccò al Rebecchino. Con questi due interventi Piazza Duomo cominciò a prendere la fisionomia attuale.
All’inizio di quest’anno è stato rinvenuto anche uno storico pezzo del Duomo di Milano.