Di certo è uno degli interventi più eseguiti in questi anni e anche quello più cliccato sui motori di ricerca. Parliamo del cappotto termico, un intervento edile importate per la propria casa. In primo luogo porta a una riclassificazione energetica notevole, poi a un aumento di valore dell’immobile in questione ma anche a dei vantaggi per chi ci abita.
Accanto ai benefici però ci sono delle problematiche relative a questo rivestimento e nonostante ci siano degli incentivi per fare questi lavori, è bene conoscere anche gli aspetti negativi della questione.
Partiamo prima da una definizione di cappotto termico. Si tratta di un sistema isolante che viene applicato alle pareti esterni di un edificio. Può essere composto in materiali diversi, in ogni caso lo scopo è quello di ridurre le dispersioni di calore e migliorare il comfort dell’ambiente interno. Infatti le temperature rimarranno costanti e ottimali: fresco in estate e caldo durante i mesi freddi.
Non bisogna essere degli esperti per capire che un materiale di miglior qualità porterà a un risultato più soddisfacente, così come è importante affidarsi a una ditta specializzata in questo tipo di intervento.
Avere un cappotto termico significa ridurre il consumo di energia e le emissioni di Co2 nell’ambiente, per questo motivo il governo mette a disposizione delle agevolazioni per chi decide di eseguire questa trasformazione alla propria casa, al condominio o al luogo di lavoro.
Quando parliamo di cappotto termico ci sono alcuni errori da evitare e in questo primo paragrafo partiamo dal primo: la superficialità nell’apporre la rete di rinforzo. È un passaggio fondamentale perché protegge l’edificio da variazioni termiche che potrebbero portare a movimenti espansivi. Inoltre la rete di rinforzo mantiene la struttura più stabile e resistente agli urti e alle sollecitazioni.
Quindi, prima di procedere con il cappotto vero e proprio, c’è bisogno di tale passaggio, realizzato in modo corretto. La rete va applicata dopo il primo strato di intonaco che viene dato direttamente alla parete e bisogna attendere 24 ore prima di procedere con lo strato successivo.
Solo così, il sistema isolante sarà solido e durevole. Oltre a questo aspetto ce ne sono anche altri a cui porre attenzione.
Abbiamo visto l’elemento più importante del cappotto termico, ma oltre alla rete di rinforzo ci sono altri aspetti che allo stesso modo non bisogna tralasciare.
Uno dei problemi più comuni quando parliamo di cappotto termico è quello del gonfiore dei pannelli isolanti. Ci vuole cura e attenzione nel posizionarli altrimenti si verificheranno dei rigonfiamenti brutti da vedere ma soprattutto per nulla funzionali allo scopo, ovvero garantire sempre la giusta temperatura negli ambienti interni.
Proprio per evitare problemi, il consiglio è quello di non apporre questi pannelli su muri interessati da muffa e umidità. In effetti sarebbe meglio prima intervenire risolvendo questi problemi e poi successivamente procedere con il rivestimento.
In ultimo, ricordiamo che il lavoro deve essere fatto meticolosamente e con attenzione per i dettagli: spazi fra i pannelli possono compromettere il risultato, tuttavia possiamo agire con della schiuma isolante.
Non possiamo invece rimediare in un secondo momento alla mancanza di paraspigoli: questi elementi devono essere presenti altrimenti si formeranno rigonfiamenti o crepe.