Chi vive a Bergamo o è stato in questo luogo almeno una volta, di sicuro avrà notato dei segni nella pietra. Ma di che cosa si tratta?
All’interno di ogni città vi è una storia ricca ed interessante, la medesima cosa che accade anche per Bergamo. Qui infatti spesso ci si trova di fronte ai segni delle baionette, ossia dei segni incisi nelle rocce che stanno ad indicare un qualcosa di abbastanza preciso. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
In direzione di Piazza del Duomo, proprio sul Palazzo della Ragione, in alcuni punti è possibile distinguere dei tagli molto strani. Delle incisioni che nascondono qualcosa di veramente cruento, un elemento che deve essere ricercato nella storia più antica.
Si tratta dei segni che risalgono all’epoca dei soldati austriaci i quali andavano ad affilare la propria baionetta prima di iniziare il turno di ronda. Tutto ciò è accaduto nel momento in cui vi era la dominazione austriaca, un momento in cui il porticato del Palazzo della Ragione risultava essere il punto di riunione di tutti i soldati, il luogo da cui questi partivano per iniziare il servizio di guardia.
Infatti proprio ai piedi della torre del Campanone, molti anni fa potevamo vedere il corpo di Guardia Austriaco. Stiamo facendo i riferimenti a segni molto più recenti a differenza della storia del Palazzo Vecchio. Infatti all’epoca non vi erano gli arrotini e quindi i soldati utilizzavano i pilastri del palazzo per rendere molte più affilate le lame delle baionette.
Restando sempre sotto il portico del palazzo della ragione, è possibile trovare una pietra bianca la quale l’apparenza sembra un cuscinetto. Molte sono le storie che si narrano su quella pietra tra cui una tranquilla e una un po’ meno.
Sappiamo infatti che molti anni fa, sotto il Palazzo della Ragione, veniva organizzato il mercato delle stoffe. Qui i tessuti venivano venduti andando a sfruttare le unità di misura che si trovano sul muro vicino all’entrata di Santa Maria Maggiore.
Nel caso in cui un cliente credeva di essere stati imbrogliati, si andava a chiamare i gendarmi che, dopo aver analizzato la situazione e scoperto che il mercante aveva imbrogliato, quest’ultimo veniva fatto sedere sulla pietra e, con il corpo nudo, veniva frustato ed esposto alla vergogna pubblica.
Molto più terribile invece è la seconda versione in cui si racconta che quella gradinata, nel corso di udienza del tribunale, veniva coperta da cuscini e tappeti alla fine di accogliere i giudici del Malefizio. Questa gradinata inoltre veniva sfruttata anche come luogo in cui accogliere gli imputati nell’attesa che giungesse una sentenza.