Chi dimentica la dichiarazione dei redditi corre il rischio di subire pesanti sanzioni. Ecco che cosa accade di preciso in caso di dimenticanza.
La dichiarazione dei redditi non è nient’altro che un documento fiscale e contabile necessario, da dover presentare e comunicare all’Agenzia delle Entrate ogni anno. Il Fisco, infatti, dovrà accertarsi delle tue entrate, in modo tale che possa ottenere la somma esatta delle tasse che dovrai fornire.
Ogni contribuente, a prescindere se egli sia una persona giuridica o fisica, sarà tenuto a compilare questo modulo nel corso di ogni anno. La scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi per questo 2023 è fissata per lunedì 2 ottobre.
La dichiarazione dei redditi andrà presentata da ogni lavoratore dipendente e da ogni pensionato, per mezzo della compilazione del Modello 730. Il fisco si accerterà del reddito di ogni persona, la quale sarà tenuta al pagamento corretto delle imposte oppure potrà recuperare qualcosa su quanto già versato negli anni precedenti.
In fase di dichiarazione dei redditi, invece, i lavoratori autonomi non dovranno presentare il Modello 730, bensì un altro modulo specifico. Ci riferiamo al Modello Redditi PF, un modulo particolare per chi è in possesso di regolare partita IVA.
A prescindere dal modulo, comunque, tutti quanti i lavoratori e i pensionati dovranno obbligatoriamente fare la dichiarazione dei redditi ogni anno. Questo documento, poi, dovrà essere presentato anche da chi sia in possesso di alcune rendite, come un fabbricato o un terreno, o da chiunque abbia redditi di capitale o di impresa.
Cosa accade a chi si dimentica di compilare la dichiarazione dei redditi o non esegua questa operazione di proposito? Scopriamo tutti i rischi che si corrono nel non procedere secondo le regole. Ecco i dettagli.
Ecco le conseguenze per chi dimentica di fare la dichiarazione dei redditi
Con la presentazione necessaria della dichiarazione dei redditi, ogni cittadino si regolarizza in merito alla propria posizione contributiva. La dichiarazione, invece, non va presentata nel caso in cui non si sia prodotto alcun reddito nel corso dell’anno precedente. La stessa cosa accade nel caso in cui i redditi generati siano stati inferiori a specifici limiti, variabili in base alle categorie.
Chi non lavora o lo fa occasionalmente – in alcuni casi – e chi non dispone di rendite, allora non dovrà fare la dichiarazione dei redditi. La stessa cosa accade per chi è in possesso della pensione di invalidità. Per tutte le altre categorie, invece, si renderà obbligatoria la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Come detto, la scadenza del 2023 è prevista per il 2 ottobre. Entro questa data, dunque, andranno per legge presentati tutti i moduli. In caso di ritardo, dovuto a una dimenticanza, il contribuente – dietro sollecito – ha altri 90 giorni di tempo per presentare la dichiarazione senza subire alcuna multa. Gli autonomi, invece, avranno tempo fino al 30 novembre 2023.
Cosa accade, invece, a chi si scorda di fornire la propria dichiarazione dei redditi – anche dietro sollecito – o non lo faccia volutamente? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Scopriamo le sanzioni
Ogni lavoratore e pensionato è obbligato a presentare la propria dichiarazione dei redditi. Chi non lo fa, subirà sicuramente delle sanzioni. In alcuni casi, esse saranno davvero molto pesanti. I redditi, infatti, vanno dichiarati in modo assolutamente obbligatorio. Come abbiamo visto, un ritardo sulla presentazione è tollerato. Chi, però, non presenta i propri moduli anche dietro sollecito non è assolutamente giustificato e giustificabile.
Il contribuente che non fa la dichiarazione subisce sanzioni molto elevate e, nei casi più gravi, rischia di subire anche condanne penali. Partiamo dalle sanzioni. Esse andranno dal 120% al 240% dell’ammontare di tutte quante le tasse dovute. Oltre al pagamento delle imposte, dunque, il contribuente sarà tenuto a pagare anche queste pesantissime sanzioni amministrative.
Chi non dovrà pagare le tasse, sarà, comunque, tenuto a pagare una sanzione variabile fra i 250 e 1000 euro in caso di non presentazione della dichiarazione dei redditi.
Si finisce nel penale, invece, se non si presenta la dichiarazione dei redditi e le imposte dovute superano la soglia dei 50 mila euro. Dal 2020, la nuova legge fiscale prevede anche la reclusione nei casi più gravi. Si può andare, infatti, da un minimo di 6 mesi fino a un massimo di 4 anni di reclusione.
Il caso più grave prevede la non presentazione della dichiarazione dei redditi e nemmeno la dichiarazione di sostituto d’imposta. Il tutto, come detto, in caso di imposte non saldate superiori ai 50 mila euro.