Ancora aggiornamenti sul caso Alfredo Cospito. La difesa dell’anarchico al 41 bis, chiede il differimento della pena e i domiciliari che potrebbe scontare nella casa della sorella.
Intanto Cospito prosegue il suo sciopero della fame da giorno 20 ottobre 2022. In questi giorni il detenuto è stato trasportato in ospedale a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute dovute alla rinuncia di assunzione degli integratori.
Ormai dal mese di ottobre Cospito assume soltanto sale, acqua e zucchero che gli permettono di rimanere in vita. Pochi giorni prima dell’ultima udienza avvenuta la scorsa settimana aveva accettato sotto consiglio dei medici che si occupano di lui, di assumere gli integratori per arrivare in forze all’udienza.
Dopo che l’istanza presentata dal suo avvocato contro il carcere duro, è stata rigettata, ha rifiutato gli integratori e ha ricominciato il suo sciopero con determinazione. Tutto questo affermando che spera che qualcuno, nelle sue stesse condizioni, nel caso in cui dovesse morire, un giorno continui il suo percorso per affermare i diritti di ognuno di noi.
L’ultimo ricorso del legale contro il 41 bis
Il 24 Marzo ci sarà l’udienza per il ricorso, per cui si scoprirà se Cospito potrà andare ai domiciliari o meno. Nel frattempo, è stato trasportato in ospedale perché i medici a seguito di alcuni controlli, sospettava l’inizio dell’acidosi. I valori del potassio erano oscillanti.
Martedì sera questi sono rientrati nella norma. Per cui potrebbe essersi trattato di semplice errore nell’analisi o di problemi di altro genere, risolvibili, quindi nulla di preoccupante.
Ecco perché per Alfredo Cospito è stato stabilito il carcere duro
Probabilmente nelle prossime ore, Cospito rientrerà in carcere in attesa di notizie su quel che sarà il suo futuro. Terrorista e anarchico italiano, è stato condannato al carcere per 9 anni e 5 mesi nel 2014 a seguito della gambizzazione del dirigente dell’Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi.
Per lui è stato stabilito il 41 bis perché secondo i giudici si tratta di una persona alquanto pericolosa per la sicurezza pubblica, dato che anche da dentro il carcere riusciva a mandare delle informazioni e a comandare i suoi collaboratori. Così organizzava e metteva in atto degli attentati come quello contro la scuola degli allievi Carabinieri, a seguito del quale per fortuna non ci sono state gravi conseguenze.
Una battaglia per la vita. A sostegno di Cospito centinaia di giovani
La sua battaglia è una battaglia per la vita, come conferma l’avvocato difensore, non ha una vocazione suicida, ma vuole combattere per i suoi diritti. Nonostante sia debole e non mangi da quattro mesi ormai, rimane lucido come sempre. Ha ben chiari gli obiettivi da raggiungere e nessuna voglia di rinunciare alla libertà.
Questo è quanto è stato dichiarato dal suo legale Flavio Rossi Albertini, che però non nasconde di avere paura per le sorti dell’assistito, perché in queste condizioni non può andare avanti ancora per molto. Intanto fuori dal carcere non manca il sostegno nei suoi confronti. A sostenerlo sono migliaia di giovani, e non solo. Gruppi di sostenitori, manifestano da sempre in maniera tutt’altra che pacifica, per lo scioglimento del 41 bis e addirittura per la sua scarcerazione.