I costi dei prodotti alimentari al supermercato sono in costante crescita, ma ce n’é uno che è addirittura triplicato e che usiamo molto in cucina. Scopriamo di quale prodotto si tratta!
E’ in costante crescita il prezzo dei beni alimentari e tutti i prodotti, dallo zucchero al burro all’olio di semi sono cresciuti di percentuali anche elevate. Gli aumenti si riscontrano in tutti i settori, anche sull’energia elettrica, i cui rincari sono stati esorbitanti, e anche sui biglietti aerei.
Oggi, infatti, viaggiare è diventato più costoso, ma a fare preoccupare è l’aumento generale della spesa. A lanciare l’allarme è Codacons, che ha fatto riflettere sui rincari di alcuni prodotti alimentari come l’olio di semi, aumentato addirittura del triplo. Scopriamo nel dettaglio come è la situazione attuale!
La crisi energetica e la guerra fra Russia e Ucraina sono i due fattori principali che hanno causato un aumento del costo dei beni alimentari, ma anche di altri comparti. Lo scenario che si presenta davanti alle famiglie ogni giorno non è certamente rassicurante e non ci sono segnali che fanno prevedere una riduzione degli aumenti.
Per quanto riguarda nello specifico i prodotti alimentari, come confermato dal presidente di Codacons Carlo Rienzi, continuano a registrare incrementi assurdi, anche i prodotti di largo consumo.
I latticini sono fra i primi ad aver subito un aumento considerevole, ma fra essi il latte conservato e il burro sono stati quelli che hanno avuto rincari vertiginosi. Nel dettaglio, il latte conservato è aumentato del +33,1%, mentre il burro è aumentato del +41,7%.
A parte tutti gli altri prodotti alimentari, che hanno subito rincari notevoli, ve n’è uno che è addirittura cresciuto del triplo. Stiamo parlando dell’olio di semi, che ha subito un aumento del un +52,3% rispetto allo scorso anno.
Il rincaro esagerato dell’olio di semi, largamente usato in cucina, è dovuto soprattutto al fatto che è l’Ucraina il produttore mondiale principale, e quindi è questa nazione che lo esporta in tutto il mondo in grandi quantità.
La mancanza di olio di girasole in Italia si è fatta sentire, tanto da risultare introvabile sugli scaffali dei supermercati. Diverse catene sono state costrette a fare vendite razionate, mentre altre hanno addirittura variato gli ingredienti di alcune ricette dove era previsto l’uso dell’olio di semi.
Intanto, il costo è triplicato ed è diventato insostenibile per le famiglie, che lo razionano anche a casa per poterlo usare più a lungo.
Come è evidente, considerati i rincari sui prodotti alimentari che non hanno tregua, fare la spesa costa molto più di prima. Oggi fare la spesa costa quasi il 13% in più rispetto allo scorso anno, un livello record che dal 1983 non si raggiungeva. Come già detto, i rincari riguardano tutti i reparti del supermercato, a partire da quelli al consumo in cui l’incremento è stato del 3,4% su base mensile e su base annua dell’11,8%. Pare che ciascuna famiglia ad oggi spenda almeno 1000 euro in più rispetto al precedente anno.
All’orizzonte non ci sono neanche novità positive su un eventuale abbassamento dei prezzi degli alimentari. Allo stesso modo, crescono ancora i prezzi dell’energia, il cui aumento rispetto all’anno scorso è stato notevole. Si stima che l’aumento sul mercato libero è stato del +239%, mentre nel mercato tutelato l’energia è cresciuta del +91,5%.
Contribuirà a fare lievitare ancora il costo dell’energia la riduzione dello sconto sulle accise, che si ripercuoterà su tutti i beni che hanno bisogno del trasporto su gomma per arrivare nei negozi. Sono aumentati anche i costi dei biglietti aerei, di gran lunga superiori a quelli dell’anno scorso. In totale questo settore ha registrato +101% di incremento.
Vista la situazione, è chiaro che le prospettive per il futuro non sono rosee, e l’aumento della spesa sta comunque facendo preoccupare veramente, soprattutto perché va a discapito delle fasce più deboli.