Covid: inchiesta a Bergamo. In una delle città più colpite dalla pandemia durante le primissime fasi del contagio, il procuratore Antonio Chiappani rischia un procedimento disciplinare per fuga di notizie
Bergamo è stata una delle città italiane più colpite dal virus nel marzo 2020, durante la prima ondata pandemica in Italia. Questa crisi ha messo a dura prova le risorse del sistema sanitario locale e ha causato un grande numero di morti. La città ha risposto all’emergenza pandemica attraverso l’adozione di una serie di misure tra cui la chiusura di scuole, negozi e attività non essenziali, insieme a restrizioni sulla mobilità e agli spostamenti delle persone. Le autorità locali hanno anche intensificato gli sforzi per rafforzare il sistema sanitario, aumentare il numero di posti letto in ospedale e rafforzare le capacità dei professionisti sanitari locali per fronteggiare la crisi.
Nonostante questi sforzi, Bergamo è stata una delle città più trafitta in Europa, con un tasso di mortalità molto elevato in particolare tra gli anziani e coloro con patologie preesistenti. Il sistema sanitario locale è stato sovraccaricato, con ospedali che hanno dovuto affrontare la mancanza di attrezzature di protezione personale, il sovraffollamento dei pazienti e la carenza di personale sanitario.
Inchiesta Covid a Bergamo, indaga la Procura
A distanza di tre anni da quei terribili avvenimenti, la Procura di Bergamo ha avviato un’indagine sulla gestione dell’emergenza durante i primi giorni della pandemia.
A finire nel mirino è il procuratore Antonio Chiappani. Nei suoi confronti potrebbe scattare una misura disciplinare. Sarebbe presunto autore di un illecito, ossia una presunta fuga di notizie a causa di “numerose interviste” rilasciate sia dallo stesso Chiappani, sia dal suo consulente, il dottor Andrea Crisanti, riguardo l’inchiesta sulla gestione del Covid in Val Seriana.
Tra gli indagati risultano anche: l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il governatore della Lombardia Attilio Fontana e l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera. A dare notizia dell’ispezione è stato il sottosegretario della Lega Andrea Ostellari in commissione Giustizia alla Camera.
Il responsabile Giustizia di Azione-Italia Viva Enrico Costa recrimina ad Antonio Chiappani di aver rilasciato interviste sull’inchiesta Covid, senza ricorrere a conferenze stampa. Inoltre, non accetta affermazioni del procuratore affermazioni con frecciatine alla politica come: ”I tempi sono stati lunghi, ma sempre meno di quelli della politica”, oppure ”In tre anni non sono riusciti nemmeno a creare una commissione d’inchiesta”. Addirittura si parla di dichiarazioni rilasciate ai giornali rdi atti giudiziari prima ancora che gli stessi indagati ne fossero stati avvertiti.
Andrea Ostellari ha comunque sottolineato che le dichiarazioni del procuratore di Bergamo Antonio Chiappani siano giunte solo dopo la chiusura dell’indagine. Gli stessi atti, quindi, erano da considerarsi pubblici in quel momento.