Una mail inviata a Vendola, poi inoltrata a Speranza, da parte di una fonte a Whuan che informava sulla necessità di creare posti in Ti.
Tramite un contatto in Cina, una fonte autorevole, quattro professori italiani si erano messi in contatto il 12 febbraio 2020 con Roberto Speranza, passando da Nicola Vendola tramite e-mail. La raccomandazione sulle difficoltà italiane delle terapie intensive che diventa, agli occhi dei pm di Bergamo uno degli alert in merito all’inchiesta sulla gestione del Covid.
Mancava poco più di una settimana al paziente 1 in Italia, era il 12 febbraio 2020 e quattro prof tramite una fonte autorevole da Whuan provavano a mettere in guardia il governo. Si tratta di Zangrullo, Pesenti, Grasselli e Ranieri, che dopo aver parlato con Haibo Qiu – medico formatosi in Italia tra Milano e Torino – avevano avvertito le istituzioni sulla necessità di iniziare a focalizzarsi sulle terapie intensive.
L’email è stata mandata inizialmente a Nicola Vendola, che in quel momento non ricopriva alcun ruolo istituzionale. Successivamente l’inoltro a Speranza, allora ministro della Salute. Le notizie erano di prima mano, arrivavano da Whaun, visto che Qiu era stato mandato dal governo federale in città e aveva visto come a causa dell’insufficienza respiratoria acuta i pazienti avrebbero necessita di ricovero in terapia intensiva, che andava inoltre isolata.
La Procura di Bergamo, in ambito dell’inchiesta sulla gestione del Covid in Italia, ha ritenuto queste informazioni uno dei primi moniti e campanelli d’allarme per il governo.
I quattro medici e professori universitari dunque, si erano rivolti all’amico ex governatore della Puglia per fare da tramite e informare il governo della situazione. “Haibo Qiu è il presidente della società cinese di terapia intensiva, a Whuan. C’è da evidenziare il numero di pazienti che hanno bisogno di ricovero in terapia intensiva, in Italia i posti sono più di 5mila e solo il 4% potrà essere isolato a pressione negativa“.
Un messaggio che avrebbe, in un momento in cui il governo stava spingendo con gli isolamenti e le prime direttive di prevenzione, potuto mettere in guardia dunque sulla problematica Ti. “Sarebbe augurabile un tavolo tecnico dedicato alla problematicità delle Ti” concludeva l’e-mail.
Un punto di vista privilegiato su Whuan, vista la confusione dei primi mesi e le notizie che faticavano a circolare con chiarezza, forse non sfruttato a dovere. Roberto Speranza aveva poi a sua volta inoltrato l’email ai dirigenti del ministero, ricevendo risposta dal segretario generale Ruocco: “Ci stiamo lavorando, daremo una prima bozza martedì prossimo”.