Nel 2022 è stato registrato un importante calo della ricchezza a livello mondiale, è stato il primo dalla crisi 2008 ad oggi. Da un report di Credit Suisse emerge anche che la ricchezza privata nel mondo è scesa almeno del 2,4%. In questo modo ha mandato in fumo 11.300 miliardi.
A portare a termine la ricerca è stata proprio Credit Suisse.
Parlando delle cause da attribuire al calo, ancora una volta sono da attribuire all’inflazione e all’apprezzamento del dollaro.
La diminuzione maggiore ha a che fare con le famiglie in Nord America e dell’Europa. Nonostante si sia verificato un importante impatto delle sanzioni, la Russia ha registrato un forte aumento con 56 nuovi milionari. In tutto il mondo il numero di milionari è sceso di 3,5 milioni. Oggi i milionari sono 59 milioni. I principali indicatori che vanno a misurare le disuguaglianze descrivono un mondo totalmente iniquo. I ricchi, aldilà delle ultime novità a proposito, continuano ad arricchirsi. Invece la stragrande maggioranza del Pianeta si divide ciò che rimane, ovvero veramente poco che in alcuni casi non basta nemmeno per sopravvivere.
Parlando dell’aumento delle disuguaglianze, questo durante la pandemia si è invertito nel corso del 2022. La concentrazione di ricchezza, dei ceti più abbienti risulta essere poco al di sopra rispetto al livello del 2019. L’1% dei ricchi si è accaparrato più di due terzi dei 42mila miliardi di dollari, 2,7 miliardi di dollari al giorno.
Tenendo conto dei “milionari dell’inflazione” gli ultra-ricchi sarebbero in aumento anche nel 2022. La maggior parte dei milionari oggi si trova negli Stati Uniti, si parla del 38% del totale mondiale. A seguire troviamo la Cina, con il 10,5%. Poi ecco la Francia, con il 5%. E per chiudere in bellezza, Giappone, Germania e Regno Unito. Considerando gli ultra-ricchi, gli Usa ne ospitano 124mila, mentre sono 33mila quelli che vivono in Cina e 9.100 quelli che vivono in Germania.
La media è di 600mila franchi per adulto. La Svizzera risulta essere lo Stato con la ricchezza media procapite più alta di tutto il mondo e occupa i posti avanti a Stati Uniti, Hong Kong, Australia e Danimarca.