Crema. Abitanti del quartiere dei Sabbioni raccolgono firme per fermare la chiusura della comunità di frati Cappuccini dopo 450 anni di presenza in città
Crema è una città dalle radici profonde e la sua storia è intrecciata con quella dei frati Sabbioni che hanno fatto parte della comunità locale per ben 450 anni. Tuttavia, un annuncio inaspettato ha gettato l’intera comunità nel dispiacere e nella disperazione. Gli unici tre frati rimasti hanno comunicato che lasceranno definitivamente Crema. Questa notizia ha scatenato un appello corale, un grido disperato di “non andate via”, che risuona in tutta la città.
Crema. Quartiere Sabbioni in rivolta contro la chiusura della comunità di frati Cappuccini
La petizione, avviata durante la festa del quartiere dei Sabbioni, ha ottenuto un sostegno straordinario. Gli abitanti, che ammontano a quattromila persone, si sono uniti per chiedere ai frati di ripensare alla loro decisione. La petizione sarà consegnata al vescovo di Crema, monsignor Daniele Gianotti, e al padre provinciale dei frati Cappuccini, Angelo Borghino.
Nel documento, i parrocchiani ricordano con affetto e gratitudine le tappe fondamentali della comunità francescana. La chiesa, costruita nel 1913 dagli abitanti dei Sabbioni e dedicata a San Francesco, ha ottenuto l’autonomia dalla parrocchia di Ombriano nel 1960. È un luogo che ha ospitato la fede e la spiritualità di generazioni di fedeli cremaschi.
L’annuncio della chiusura è stato un vero fulmine a ciel sereno. I padri, che attualmente vivono insieme nella casa parrocchiale, si sono ridotti a tre a causa della mancanza di nuove vocazioni. Nonostante gli sforzi per portare avanti l’opera apostolica e parrocchiale, hanno deciso che è giunto il momento di destinare i frati ad altre comunità. Questa decisione, presa molti mesi fa ma resa nota solo a maggio, ha suscitato indignazione non solo tra i parrocchiani, ma anche tra noti esponenti politici che hanno manifestato il loro sostegno.
L’assemblea pubblica tenutasi nella chiesa parrocchiale è stata un’occasione significativa per esprimere la preoccupazione e la delusione di fronte alla decisione dei frati. Nonostante la presenza del parroco padre Tommaso Grigis e del vescovo Daniele, che si è unito alla comunità nel giorno della morte di uno dei padri, le richieste di fermare la chiusura sembrano essere cadute nel vuoto.
I frati, ridotti a tre membri, hanno spiegato che non riescono più a sostenere la vita parrocchiale, ma i fedeli non si sono arresi. Con toni accesi, li hanno implorato di restare, di non abbandonarli dopo quasi cinque secoli di presenza nella comunità. Nonostante sembri che le possibilità di cambiare la situazione siano minime, la gente non si arrende.
La petizione è diventata l’ultima carta da giocare, l’ultimo tentativo di fermare questa decisione che sembra inevitabile. “Non andate via, hic manebis optime” (non andate via, qui starete bene) è il messaggio che risuona tra le firme raccolte. È l’appello di una comunità che ha trovato nella presenza dei frati Sabbioni un punto di riferimento spirituale e umano, un legame profondo che non vogliono perdere.
Crema, una città che ha visto i frati Cappuccini accompagnare le sue gioie e i suoi dolori per quattro secoli e mezzo, si trova ora a dover affrontare l’eventualità di una separazione. È un momento di grande tristezza e incertezza, ma anche di speranza e di lotta. La petizione rappresenta la voce di una comunità che si batte per preservare la sua storia, la sua identità e la sua fede. Resta da vedere se questo appello riuscirà a cambiare le sorti dei tre frati Sabbioni e a far sì che la loro storia continui a vivere a Crema.