Dà fuoco al bar dopo una lite, 46enne denunciato

Appicca il fuoco in un bar, per un futile litigio: l’azione sconsiderata di un uomo per le sigarette. Quello che è successo.

Bar tabacchi
Bar tabacchi-Imilanesi.it

Nel Milanese un uomo prima è entrato in un bar tabacchi, poi dopo una discussione ha deciso di dare fuoco all’esercizio commerciale. Tutto questo per un banale motivo. Ma ciò che ha stupito tutti è che il personaggio in questione, dopo aver messo in pratica questo suo comportamento deprecabile, si è anche tranquillamente recato in questura.

Fuoco in un bar: cosa è accaduto

L’incendio in questione si è verificato esattamente in piazza De Angeli nella città di Milano, durante le prime ore dell’alba di martedì 1° agosto. La denuncia è stata eseguita nei confronti del 46enne accusato di aver attuato il rogo.

Colui che è stato protagonista di questa vicenda che ha dell’assurdo è un 46enne che ha praticamente dato fuoco al bar, non tenendo conto della presenza delle telecamere di sorveglianza posizionate sul posto. Ovviamente queste ultime hanno ripreso l’intero accadimento, come pure il volto dell’uomo. Forse quest’ultimo non ha neanche fatto caso che ci fossero queste telecamere.

Ma ciò che ha lasciato letteralmente sbigottiti sia gli inquirenti che tutte le persone venute a conoscenza di questa storia, è quello che è avvenuto dopo.

Infatti senza porsi alcun problema, malgrado quello che avesse fatto solo due ore prima, il 46enne è andato in questura perché voleva avere informazioni su un vecchio procedimento.

Ora tutti pensano che sia stato sicuramente molto sciocco e azzardato da parte sua andare lì, proprio dopo aver eseguito un atto assolutamente condannabile.

Come pure che, forse, non si sia accorto che mentre lui appiccava il fuoco, il suo gesto nel frattempo veniva interamente registrato dalle telecamere posizionate in quel punto preciso della città.

Un piromane un po’ troppo inesperto e ingenuo? Oppure che ha voluto mostrare una totale noncuranza e una sorta di sfida verso le forze dell’ordine?

Questo ancora non si è capito del tutto. Ciò che è chiaro al momento è che l’uomo non si è creato il minimo problema nell’andare all’interno della Questura, pur sapendo di aver appena compiuto un atto illegale.

Ma vediamo per l’esattezza in che modo si è verificato e cosa è successo dopo.

Fuoco in un bar: la ricostruzione dei fatti

Tutto ha avuto principio nel corso della mattinata di martedì 1° agosto. Per la precisione intorno alle ore 6,30 l’uomo si è presentato dinanzi a un bar posizionato in piazza de Angeli. L’esercizio commerciale a quell’ora era ancora chiuso. A quel punto il 46enne non si è fatto alcuno scrupolo nel gettare un particolare liquido di quelli infiammabili. Un gesto folle eseguito con l’intento di dare fuoco alla saracinesca del negozio. Tutto, però, è stato ripreso dalle telecamere presenti lì e che fortunatamente erano tutte attive.

Telecamere di sorveglianza
Telecamere di sorveglianza-Imilanesi.it

Non come accade in determinate circostanze, quando si ha bisogno di consultare eventuali immagini registrate su un posto dove si è verificato un atto illegale o un crimine, ma non si può perché si scopre che le telecamere del posto non funzionavano.

Già quest’azione lascia perplessi, soprattutto agli inizi non sapendo il motivo che abbia fatto poi scaturire in quest’uomo il desiderio di appiccare il fuoco al negozio.

Ma quando poi la notizia si è resa pubblica, facendo trapelare che il soggetto accusato si sia poi diretto un paio di ore dopo in Questura, questo ha suscitato l’incredulità di tutti.

Intanto il suo gesto è stato ripreso dalle telecamere. Pertanto nel momento in cui il 46enne è entrato in Questura, per fare delle domande su un vecchio provvedimento che riguardava la sua persona, i poliziotti intervenuti proprio per l’incendio che l’uomo aveva fatto nel bar tabacchi lo hanno subito riconosciuto. Quindi ovviamente è scattata immediatamente la loro denuncia nei suoi confronti.

Difatti i poliziotti, nelle scene impresse dalle telecamere di videosorveglianza dello stesso locale, hanno visto l’uomo che risultava perfettamente riconoscibile. Quest’ultimo si è visto chiaramente anche quando ha versato il liquido infiammabile davanti all’entrata del negozio, per poi appiccare il fuoco.

L’accusa e il motivo di tale gesto

L’uomo riconosciuto e accusato dagli stessi poliziotti è quindi un 46enne di origini italiane, con precedenti correlati alla droga. Attualmente è indagato per incendio di tipo doloso.

Polizia
Polizia-Imilanesi.it

Un atto vile che ha deciso di fare appositamente intorno all’alba, quando per strada c’è ancora pochissima gente e sapendo che a quell’ora il bar risultava ancora chiuso al pubblico. Ma l’uomo non ha fatto i conti con le riprese derivanti dalla videosorveglianza e sono state proprio queste a incastrarlo. Con l’aggiunta della sua incoscienza nell’andare direttamente in Questura, sottovalutando il rischio di essere riconosciuto. Cosa che infatti è avvenuta appena lui ha messo piede al suo interno.

Ma ciò che non si è compreso subito, è il motivo di questa sua decisione. Solo in un secondo momento si è venuti a capo di questa storia, quando la polizia ha deciso di porre delle domande alla titolare dell’esercizio commerciale.

La testimonianza

È stato proprio in quel momento che gli inquirenti hanno capito perché l’uomo abbia deciso di comportarsi in quel modo.

La proprietaria del bar, una donna di trent’anni ascoltata dai poliziotti, ha raccontato quello che era successo prima dell’incendio.

Difatti lei ha accennato a un litigio di poco conto, almeno per lei, avvenuto poche ore prima tra lei e il 46enne.

Un alterco che a quanto pare è scaturito dalla vendita delle sigarette. Mai la donna avrebbe immaginato che questa lite avrebbe avuto delle conseguenze di questo tipo, nei confronti del suo negozio e indirettamente anche verso la sua persona.

Ecco dunque che l’uomo ha deciso di attuare una sorta di vendetta nei suoi confronti per quanto accaduto, incendiandole la saracinesca dell’esercizio commerciale.

Ma quando successivamente l’uomo intorno alle ore 8,30 ha avuto la brillante idea di andare in Questura, i poliziotti che in quel momento stavano terminando il loro turno notturno, lo hanno riconosciuto nell’immediatezza provvedendo a fermarlo. Infatti avevano visto da poco le scene dell’incendio, collegando subito il volto visto nelle riprese con quello dell’uomo che si era appena presentato lì da loro. Avendo grazie a lui l’occasione di poterlo fermare e denunciare subito dopo.

 

Impostazioni privacy