L’88enne che si è procurato gravi ustioni utilizzando una saldatrice è deceduto in ospedale proprio in seguito alle gravi ferite
L’incidente domestico è avvenuto a Cava Manara. Un anziano è deceduto per le lesioni da ustione, dovute all’uso di una saldatrice. Poi in elisoccorso verso l’ospedale, ma purtroppo le ustioni erano troppo gravi e non ce l’ha fatta. La vittima, un uomo di 88 anni, è rimasto coinvolto in un incidente domestico gravissimo avvenuto nel laboratorio accanto alla sua abitazione.
Una vita passata a lavorare come fabbro, proprio nella stessa officina in cui si è svolta la tragedia. Dopo la pensione l’attività è rimasta comunque aperta in quanto portata avanti dal figlio, che aveva collaborato con lui negli anni precedenti. La sede dell’azienda si trova nel garage dell’abitazione, in via Garibaldi a Cava Manara.
Senza le dovute precauzioni
Il pensionato era alle prese con uno sgabello. Doveva riparare le gambe di metallo con una saldatura. Ha deciso, quindi, di pensarci da solo e così è sceso in officina. Probabilmente, forte del fatto che aveva utilizzato quegli attrezzi per lungo tempo, non ha pensato alle possibili conseguenze delle sue azioni.
Ha approfittato del fatto che il che il figlio era fuori sede così nessuno poteva fermarlo. Una volta appoggiato l’oggetto e preso il saldatore ha iniziato il suo lavoro. L’uso di questo attrezzo richiede delle precauzioni. Gli artigiani conoscono bene le attuali norme di sicurezza e le utilizzano proprio per evitare incidenti come questo.
Dalle prime ricostruzioni degli agenti pare che l’anziano abbia cominciato a saldare e le piccole scintille provocate dalla fusione del metallo sono finite sui suoi pantaloni. In brevissimo tempo questi hanno preso fuoco e da lì tutto il resto degli indumenti, avvolgendo il corpo dell’uomo tanto da farlo sembrare una torcia.
Ustioni di secondo e terzo grado
L’allarme è scattato verso le 10:00. Subito i soccorsi e le forze dell’ordine sono arrivati sul posto. Le condizioni risultavano gravissime con ustioni di secondo e di terzo grado su oltre il novanta per cento del corpo. Il trasporto d’urgenza è poi avvenuto in elicottero verso il centro specializzato dell’ospedale di Genova, ma ogni tentativo di salvarlo è stato vano.
Inizialmente gli agenti avevano pensato ad un infortunio sul lavoro, per questo erano intervenuti con il nucleo specializzato dell’ispettorato e con gli ispettori dell’Ats, azienda territoriale sanitaria. Una volta arrivati sul posto hanno subito capito che si trattava di altro. Per ora i carabinieri pensano ad una causa accidentale ed escludono un intervento di terzi.
Sul posto anche i vigili del fuoco, ma le fiamme non hanno interessato il resto del magazzino. Dapprima la centrale AREU, che si occupa di organizzare e smistare le uscite per le emergenze, aveva predisposto un intervento prioritario con un’ambulanza ed un’automedica, con i rianimatori a bordo. Vista la gravità delle ustioni, hanno fatto intervenire l’elisoccorso.