Entro la fine di maggio, il decreto bollette verrà convertito in legge. Vediamo quali sono tutti i bonus sulla fornitura di gas e luce.
Il decreto legge dovrebbe diventare legge entro la fine di questo mese in attesa dell’approvazione del Senato.
Anche senza l’approvazione ufficiale, il testo proposto fornisce indicazioni sulle modifiche che verranno apportate alle politiche esistenti, nonché sui nuovi bonus per gas ed energia elettrica.
Il decreto copre una serie di disposizioni, tra cui il sostegno alle famiglie e alle imprese alle prese con bollette costose, i condoni fiscali per chi non paga l’Iva, le novità sulla rottamazione quater e le norme sulle apparecchiature mediche.
Confermato il bonus sociale per le bollette di luce e gas, che offre sconti alle famiglie con un ISEE inferiore a 15mila euro.
Questa misura è stata introdotta nel 2021 ed è stata prorogata fino al 30 giugno 2023, ma per quanto riguarda i bonus, questa è l’unica confermata.
Diverso il discorso per le famiglie con un minimo di quattro figli, in quanto il bonus è stato prorogato fino al 31 dicembre e vi possono accedere chi ha un ISEE fino a 30mila euro annui.
Se si è affetti da una malattia grave che richiede attrezzature mediche ad alto consumo di elettricità, è possibile richiedere al proprio comune di appartenenza un’indennità sociale aggiuntiva per disagio fisico.
Tra ottobre e dicembre del 2023, il decreto introdurrà misure innovative che prevedono un prestito da un miliardo di euro per sostenere famiglie e imprese con il riscaldamento, e un eventuale bonus.
La modalità e il destinatario di questo particolare bonus rimangono al momento incerti, poiché ARERA, l’autorità di regolazione dell’energia, deve ancora chiarire le specificità della sua distribuzione.
Le aziende ad alto consumo di energia elettrica possono usufruire di crediti d’imposta, seppur ridotti, e di uno sconto fiscale del 20% (rispetto al precedente 45%) per le proprie spese, con conferme in essere.
Le aziende del gas e quelle definite gasivore riceveranno ora uno sconto fiscale del 20% sulle loro spese, in calo rispetto allo sconto del 45% introdotto solo pochi mesi fa.