Un detenuto ha picchiato la propria compagna per futili motivi durante un periodo di prova dopo aver compiuto due reati importanti. Sconterà il resto della pena in carcere
I carabinieri hanno riaccompagnato un quarantaseienne detenuto in prova ai servizi sociali al carcere di Cremona per scontare il resto delle sue condanne, dopo aver maltrattato la compagna. L’uomo, colpevole di due episodi di furto aggravato e simulazione di reato, dovrà scontare una pena complessiva di circa tre anni.
Nel 2014, in provincia di Bergamo, l’uomo aveva simulato il furto di un veicolo a lui in uso. In realtà lo forze dell’ordine lo avevo già posto sotto sequestro. Questo episodio gli era costato una condanna per simulazione di reato. Successivamente, nel 2019, sempre in provincia di Cremona, l’uomo era stato riconosciuto colpevole di un furto avvenuto a Crema, durante il quale aveva rubato attrezzatura da lavoro del valore di alcune migliaia di euro.
Cremona, detenuto in prova sconterà il resto della sua condanna in carcere: ha picchiato la sua compagna
Durante il periodo di messa in prova, l’uomo aveva una relazione con una donna con la quale ha dimostrato comportamenti violenti e abusivi. Ha aggredito la compagna in diverse occasioni per futili motivi, subendo lesioni causate dall’aggressività dell’uomo. Questo grave comportamento ha portato alla revoca della messa in prova e al riaccompagnamento del detenuto al carcere di Cremona.
La decisione di riaccompagnare l’uomo in carcere è stata presa per garantire la sicurezza della vittima e per far scontare al detenuto il resto delle sue condanne. La pena di tre anni che gli rimane da scontare rappresenta una conseguenza diretta dei suoi comportamenti criminali. A revocare il provvedimento è stato il magistrato di sorveglianza di Brescia.
È importante sottolineare che la violenza domestica è un crimine grave e che le vittime devono essere protette e sostenute. In questo caso, l’aggressione della compagna ha avuto immediate conseguenze legali, dimostrando che la giustizia ha agito in modo deciso per garantire la tutela della donna abusata.
La vicenda di questo detenuto mette in evidenza l’importanza di un monitoraggio attento e costante dei soggetti che si trovano in situazioni di messa in prova. Il fine è quello di garantire che rispettino le regole imposte dalla legge. Inoltre, non devono rappresentare un pericolo per la società o per le persone con cui entrano in contatto.
La revoca del provvedimento premio e il riaccompagnamento in carcere del malvivente sono un segnale chiaro. La giustizia non tollera comportamenti violenti e che i responsabili devono affrontare le conseguenze delle proprie azioni.