Cosa sono l’8×100, il 5×1000 e 2×1000 che si trovano all’interno della dichiarazione dei redditi? A chi spettano i soldi devoluti?
Il contribuente ha la possibilità di destinare una percentuale dell’Irpef a specifici beneficiari utilizzando misure quali l’8×1000, il 5×1000 e il 2×1000.
Questo metodo di allocazione e la sua introduzione possono essere ulteriormente compresi approfondendo il suo funzionamento.
Il sito Italianoprofit.it ricorda che l’8×1000 rappresenta la percentuale dell’Irpef che può essere devoluta a un gruppo religioso o allo Stato in sede di dichiarazione dei redditi.
Tutti i destinatari, nessuno escluso, sono obbligati per legge a utilizzare i fondi raccolti per scopi specifici.
Il sito precisa inoltre che il Concordato tra la Chiesa cattolica e la Repubblica italiana è stato istituito nel 1984, anno di nascita significativo.
La legge in vigore per l’attribuzione dell’Irpef, nota come 222 del 1985, offre ai contribuenti la possibilità di scegliere tra due destinatari delle proprie imposte: lo Stato o la Chiesa.
Questa legge consentiva anche ad altri gruppi religiosi con status legale di stipulare accordi con il governo, estendendo così la stessa opzione ai loro seguaci. Di conseguenza, questa misura ora si applica a una varietà di organizzazioni religiose.
Sono diverse le modalità con cui i cittadini possono assegnare l’8×1000. Un’opzione è compilare il modulo 730-1 e inviarlo insieme alla dichiarazione dei redditi.
Un’altra opzione è inserire il modulo compilato in una busta sigillata e consegnarlo a un ufficio postale. Infine, i cittadini possono anche assegnare l’8×1000 presentando il modulo tramite un CAF.
L’utilizzo dei fondi sia da parte dello Stato che della Chiesa cattolica è disciplinato dalla legge 222, elaborata nel 1985.
L’utilizzo dei fondi da parte dello Stato è principalmente destinato ad affrontare le emergenze della fame nel mondo, i disastri naturali, l’aiuto ai rifugiati e la conservazione del patrimonio culturale.
D’altra parte, la Chiesa cattolica è obbligata a stanziare fondi per le necessità religiose della popolazione, il mantenimento del clero, le azioni di beneficenza a beneficio della comunità nazionale o dei paesi in via di sviluppo.
Al contrario, le denominazioni religiose alternative sono vincolate da normative che vengono dopo la Legge 222.
Il 5×1000 è una quota dell’imposta sui redditi di una persona fisica che può essere destinata agli enti non lucrativi iscritti nell’Anagrafe dei percettori dell’Agenzia delle Entrate, nonché alle iniziative sociali avviate dai Comuni.
Questa quota si basa sul concetto di sussidiarietà fiscale. Italianoprofit.it fornisce una spiegazione dettagliata di questo processo.
La norma in questione è stata introdotta per la prima volta nel 2006 insieme alla legge finanziaria di quell’anno, e si è consolidata nel 2014.
Tuttavia, la Riforma del Terzo Settore varata nel 2017 ha apportato alcune modifiche ai suoi protocolli di governo.
Anche i Comuni ricevono benefici, ma devono destinare risorse alle proprie iniziative sociali. Le organizzazioni senza scopo di lucro hanno il compito di determinare lo scopo più appropriato. Ciascuno di questi gruppi ha l’obbligo di segnalare le proprie attività.
Nel 2013 il governo Letta ha attuato la politica del 2×1000. Questa politica impone ai contribuenti di donare lo 0,2% della loro imposta sul reddito delle persone fisiche a un partito politico o un’associazione culturale di loro scelta.