Un giovane diciannovenne, Danylo Shydlovskyi è stato sfregiato a Milano, la città in cui si era trasferito in compagnia del fratello per raggiungere la loro mamma.
A volte il destino e la vita giocano brutti scherzi. Il ragazzo era riuscito a fuggire dalla guerra in Ucraina, era felice di avere avuto l’opportunità di cambiare il destino, invece ha trovato in maniera del tutto inaspettata la guerra anche in città a tanti km di distanza da casa.
Questo è ciò che ha detto la mamma durante un’intervista rilasciata a Il Giorno. Secondo le prime informazioni, il ragazzo, 19ennevè stato vittima nel capoluogo lombardo di una rapina violentissima, operata da parte di più aggressori. Chi lo ha aggredito, lo ha sfregiato al volto partendo dalla fronte fino ad arrivare al mento usando un taglierino.
La ricostruzione dei fatti
Le forze dell’ordine hanno elaborato una ricostruzione dei fatti approssimativa. Secondo quanto da loro dichiarato, Danylo Shydlovskyi è stato aggredito in piazza Freud, proprio nelle vicinanze della stazione di Porta Garibaldi. Era appena tornato con alcuni amici, dopo una giornata trascorsa in allegria, vicino Lecco, sul lago di Como. Una volta giunti in stazione a Lecco erano stati avvicinati da dei ragazzi nordafricani.
Questi avrebbero iniziato a insultarli. Giunti a Milano sarebbe avvenuta l’aggressione, erano circa le 19. Gli aggressori erano almeno 40. Improvvisamente hanno spruzzato contro il giovane dello spray al peperoncino. Danylo ha raccontato di essere stato colpito alla schiena, poi è stato spinto colpito contro un’auto in sosta.
Il giovane è stato portato in ospedale dove è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni
La violenza ha avuto inizio con frustrate date mediante una cintura. Poi è arrivato il colpo di lama che gli ha sfregiato il volto dalla fronte al mento. Il giovane è stato colpito con lo stesso coltello anche lungo la schiena e sul braccio. Gli aggressori dopo la violenza, sono scappati via, portando con sé anche il cellulare e il portafoglio.
Il ragazzo ha poi dichiarato “Pensavo di morire dissanguato”. I presenti hanno chiamato subito dopo i soccorsi, quando i soccorritori sono arrivati, lo hanno portato al Fatebenefratelli dove è stato ricoverato, curato e poi dimesso con 20 giorni di prognosi. Adesso la palla passa ai carabinieri di Affori che continueranno a cercare il gruppo di aggressori che dovrà pagare per quanto fatto. A Milano le aggressioni sono diventate ormai giornaliere. Non a caso, milanesi, studenti fuori sede, anziani, turisti, chiedono maggiori controlli per le strade.