Difende una donna da un’aggressione, agente Atm picchiato

Agente Atm picchiato dopo aver cercato di difendere una donna da un’aggressione. Ecco quello che è successo. I dettagli qui di seguito e le condizioni dell’agente che è intervenuto.

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Un dipendente Atm ha provato a intervenire per dividere una coppia che stava litigando. Tutto questo è accaduto all’interno della metro. L’uomo è stato picchiato violentemente sul volto. Lunedì nel corso del pomeriggio è avvenuto quest’episodio basato sull’aggressione nei confronti di un lavoratore Atm, il quale ha provato a difendere una donna. Tutto quello che c’è da sapere a tal proposito e i provvedimenti che si intendono prendere.

Agente Atm picchiato: ecco cos’è successo alla fermata Garibaldi

Come accennato poco fa si parla di un’aggressione avvenuta ai danni di un agente Atm.

L’accadimento si è verificato per l’esattezza alla fermata Garibaldi della M5 di Milano. Purtroppo si tratta di uno dei numerosi avvenimenti di violenza che succedono nella metropoli lombarda, per via di persone che usano mezzi aggressivi contro altre.

In questo caso è successo che un dipendente di Atm si sia reso conto di una situazione anomala all’interno della metro.

Difatti l’uomo era intento a osservare i monitor di servizio, utili proprio per controllare efficacemente le varie aree della metropolitana in questione.

A un certo punto l’agente si è accorto che si stava attuando una forma di violenza nei confronti di una donna.

Infatti sullo schermo ha visto che sulla banchina un uomo era totalmente infuriato con la donna che aveva di fronte. L’uomo ha capito che in quel momento si era accesa una forte discussione tra i due, mentre erano in attesa dell’arrivo del treno.

Ma ciò che ha fatto decidere all’agente di attuare un intervento è stato il fatto di notare che l’uomo in maniera ripetitiva continuava a spingere la donna con cui stava litigando.

A quel punto l’agente ha smesso di guardare il monitor e ha deciso di fare un pronto intervento per difendere la donna dagli attacchi aggressivi dell’uomo.

Agente  Atm picchiato: come si è verificata l’intera vicenda

L’inaudita violenza nei confronti dell’agente Atm è iniziata intorno alle 18, all’interno della stazione metropolitana di Garibaldi. Per la precisione il luogo dell’episodio riguarda la banchina posizionata in direzione Bignami.

Stazione di metropolitana
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In base a ciò che si è riusciti a ricostruire, durante le ore pomeridiane di lunedì 27 marzo è successa l’ennesima forma di aggressione nei confronti di un dipendente Atm. Quest’ultima è l’Azienda dei Trasporti presente nel capoluogo lombardo.

Il lavoratore Atm è un uomo di 34 anni ed è intervenuto con prontezza, per cercare di allontanare l’uomo dalla donna visto che la stava spingendo nel corso di una lite.

Ma purtroppo tutto è andato a ritorcersi contro l’agente, per colpa della reazione violenta da parte dell’uomo che era in compagnia di quella donna.

Ciò poiché l’uomo si è voltato verso il dipendente Atm e, anziché cercare di calmarsi e di smettere di maltrattare la donna, ha iniziato a mostrare il suo lato aggressivo nei confronti del 34enne che era intervenuto per aiutare la donna in difficoltà.

Da quello che è stato poi riportato da chi era presente e dallo stesso agente, l’uomo ha dunque indirizzato la sua furia nei confronti del dipendete Atm. Un’aggressione che si è quindi verificata nei confronti dell’agente, il quale è stato colpito sul viso da due potenti pugni. Dopo essere stato picchiato, invece di ricevere i primi soccorsi dalla coppia presente quest’ultima ha iniziato ad allontanarsi. Certamente con l’intento di non farsi ritrovare lì, dopo che l’uomo aveva malmenato il dipendente di Atm.

Ulteriori informazioni e il trasferimento dell’agente Atm in ospedale

Per fortunata si è provveduto in modo tempestivo a soccorrere il lavoratore Atm in una condizione di salute non grave al Pronto Soccorso del Fatebenefratelli. Prima di tutto si sono eseguiti i dovuti controlli medici sul ferito, che poi è stato dimesso con una prognosi di una decina di giorni.

Fatebenefratelli
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Nel frattempo è scattato l’allarme al 112 da parte della centrale operativa, correlata all’azienda dei trasporti.

Gli agenti della Polmetro, però, non sono riusciti al momento a rintracciare l’uomo che ha picchiato l’agente Atm.

Attualmente sono in corso le indagini su quello che è accaduto, fondate primariamente sulla visualizzazione delle immagini registrate dalle telecamere poste alla stazione della metropolitana.

Si spera quindi che proprio per merito del supporto della videosorveglianza, si riesca ad avere qualche elemento in più utile per ritrovare la coppia.

Un fenomeno crescente e sempre più pericoloso: cosa bisognerebbe fare

Come è stato sottolineato inizialmente, questa è solo una delle tante aggressioni che si stanno attuando con sempre più frequenza, nei confronti dei lavoratori Atm. Violenze eseguite da persone senza scrupoli che non esitano a svolgere delle azioni totalmente aggressive nei confronti degli agenti presenti nelle metropolitane.

Un fenomeno già posto in evidenza nelle riunioni in Prefettura, effettuate per prendere decisioni importanti a tal proposito. Come per esempio il fatto di aumentare i controlli, intensificandoli soprattutto in quelle tratte considerate maggiormente rischiose.

Inoltre bisognerebbe fare in modo tale da rendere molto più rapidi gli interventi da parte delle Forze dell’Ordine locali.

Tutto questo per riuscire a fare delle azioni concrete utili per interrompere questa sequenza di violenze nei confronti dei dipendenti Atm, durante il loro orario lavorativo.

Tutto questo è di notevole importanza  dal momento che si parla dell’ennesima aggressione nei confronti di un dipendente Atm che non ha fatto altro che difendere una donna che a sua volta stava ricevendo un atteggiamento violento.

Come abbiamo detto sono ancora in corso le indagini per ritrovare il responsabile dell’aggressione, affinché non rappresenti un rischio per altre persone.

Inoltre ci si augura che eventi di questo tipo non avvengano più,  proprio grazie alla messa in atto di vari provvedimenti che avranno lo scopo di intensificare i controlli, soprattutto in luoghi affollati come quello in cui è avvenuta quest’aggressione. Un’aggressione che fortunatamente non ha portato a conseguenze irreparabili, ma potevano esserci.

 

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