Negli ultimi anni si è parlato tantissimo del divieto di circolazione per varie categorie di veicoli. Questi divieti sono arrivati con lo scopo di diminuire l’inquinamento dell’aria e lo smog, in modo particolare in alcune aree urbane per esempio Milano, dove sappiamo che il traffico di veicoli è veramente elevato, fuori misura.
Nel 2023 saranno introdotti tanti divieti di circolazione che riguarderanno delle categorie di mezzi specifici. Per questo è meglio informarsi, per evitare di essere multati e di dover pagare somme ingenti che in questo periodo di difficoltà economica andrebbero a gravare ancora di più sulle spalle dei lavoratori e non solo.
Nella maggior parte dei casi la circolazione sulle strade avviene nella maniera sbagliata, perché gli automobilisti non rispettano le regole del codice della strada.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, sono gli ingorghi e le code causate dagli incidenti dovuti spesso all’elevata concentrazione di veicoli per le strade che potrebbero accogliere la metà degli automobilisti presenti, peraltro indisciplinati.
La soluzione che tutti proporrebbero è adeguare le strade al nuovo numero di veicoli in circolazione in modo tale da renderle più comode e accessibili a tutti. Sembra facile, ma non lo è perché non è un lavoro semplice. Gli enti che se ne dovrebbero occupare al momento non possono progettare lavori di questa portata per diversi motivi.
Ecco perché è necessario piuttosto ricorrere a dei metodi alternativi che riescono a migliorare la situazione sotto tutti i punti di vista con meno problemi.
Nel corso degli ultimi anni ci siamo abituati a convivere con il divieto di circolazione rivolto ai mezzi più inquinanti nelle zone urbane. Nelle prossime settimane queste limitazioni riguarderanno molti altri mezzi a seguito del provvedimento voluto dal governo Meloni.
L’articolo 7 del codice della strada tratta l’argomento divieti di circolazione dei mezzi pesanti al di fuori dei centri abitati. Facciamo riferimento per esempio ai veicoli per il trasporto di cose, che hanno massa superiore a 7,5 tonnellate o quelli che trasportano merci pericolose.
Questi non possono circolare qualunque giorno della settimana, quando necessario, devono circolare piuttosto seguendo il calendario stabilito dal Governo e pubblicato il 1 dicembre 2022. Il divieto di circolazione è già entrato in vigore l’1 di gennaio 2023, sarà valido tutti i giorni festivi e in alcune ricorrenze particolari anche nei giorni precedenti o successivi al festivo stesso.
Ovviamente i divieti non saranno validi per 24 ore consecutive, ma soltanto in alcuni orari stabiliti per esempio dalle 7 alle 22. Questo calendario sarà attivo per 79 giorni, sono comprese le domeniche e i giorni festivi, il venerdì e il sabato.
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Coloro che violano il divieto di circolazione per le giornate stabilite, sono puniti con una sanzione amministrativa che va da €84 a €335. Ovviamente prima di compilare il verbale, le forze dell’ordine verificano che il veicolo sottoposto a controlli appartenga alla categoria per cui vige il divieto di circolazione.
Non possono essere sanzionati gli autotrasportatori muniti di autorizzazione firmata dal prefetto. Tutto questo non va confuso con le limitazioni di carattere ambientale, che si rivolgono a tutti i conducenti di veicoli inquinanti che non possono circolare in alcuni giorni e in zone specifiche.
Gli obiettivi sono ben diversi, nel primo caso si tratta di divieto di circolazione per la sicurezza comune, nel secondo di divieto per rispetto per l’ambiente e la natura.
Nel caso dei veicoli altamente inquinanti per cui vige il divieto, gli automobilisti sono tenuti ad astenersi dalla circolazione utilizzando i mezzi pubblici. In alternativa, possono essere sanzionati e rischiano di beccare multe veramente elevate.