Tanti i docenti schieratisi con la preside Savino. La lettera firmata da oltre 60 insegnanti rivolta a Valditara: “Denunci i pestaggi”.
Tante gli attestati di stima e grande sostegno in tutta Italia per la preside Annalisa Savino, dopo la lettera in merito ai pestaggi di Firenze poi criticati dal ministro Valditara. Più di 60 decenti nel milanesi si sono mostrati a favore della dirigente fiorentina, chiedendo al ministro di denunciare il pestaggio. La lettera rivolta a Valditara: “La scuola ci ha insegnato che i fascisti picchiavano e giustificavano le loro violenze“.
“La scuola ci insegna che il fascismo picchiava, giustificando con risposta alle provocazioni“. E’ uno dei passi della lettera inviata da diversi docenti del milanese, che si sono schierati a favore della preside del liceo Michelangelo di Firenze. Dopo i fatti avvenuti nelle scorse settimane, del pestaggio da parte di alcuni militanti nei confronti di studenti di sinistra, Annalisa Savino aveva commentato con una lettera poi criticata dal ministro Valditara, che ha parlato di “nessun problema fascismo in Italia”.
Più di 60 decenti del milanese, tra i istituti e membri del coordinamento scuole Milano per la legalità che hanno firmato la lettera, nella quale si chiede al ministro le motivazioni delle sue dichiarazioni. Perché sarebbe impropria una lettera di una preside che denuncia delle violenze gravissime, si legge nella comunicazione, che richiama i giovani a non girarsi dall’altra parte. La storia e la scuola insegna, si legge ancora: “Che i fascisti pestavano e le istituzioni chiudevano gli occhi. Bene, cosa c’è di improprio nel fare il proprio dovere?“.
Mobilitazioni anche al liceo Bottoni, dopo che il messaggio di Giovanna Mezzatesta è stato condiviso da studenti e 61 docenti su 66. Un presidio si è svolto al ritorno in aula dopo il carnevale, per discutere sul fatto che “il rischio fascista esiste ed è grave” come commenta una giovane studentessa ai compagni di scuola radunatisi, rivolgendosi ancora a Valditara. Studenti e insegnati in tutta Italia, e anche nel milanese, sono convinti: l’antifascismo si deve insegnare a scuola.
Contro il ministro anche Lorenzo Mazzi, professore di filosofia e storia del liceo che ha parlato di attacco alla scuola, e che la scuola va difesa come la cultura, contro le minacce e il diritto – e la libertà – di definire fascisti chi con i gesti lo è a tutti gli effetti: “Se fare lezioni di antifascismo è soggetto a sanzioni, ci sanzioni tutti“.