Donne in pensione con 28 anni di contributi: servono solo questi requisiti

In Italia con l’arrivo del nuovo governo molte cose stanno cambiando o sono già cambiate, soprattutto per quanto riguarda il tema della pensione.

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Il sogno di molti contribuenti italiani e non solo, è andare in pensione in giovane età, per godere del riposo meritatissimo, dopo anni di duro lavoro e di stanchezza fisica e mentale.

Chiunque si è chiesto, nel corso degli anni passati come andare in pensione con 28 anni di contributi. Purtroppo la risposta è stata sempre la seguente: non è possibile farlo.

Andare in pensione con 28 anni di contributi, adesso è possibile, vediamo come

Adesso in realtà andare in pensione con 28 anni di contributi è possibile, bisogna soltanto informarsi per scoprire cosa e come fare. Si può accedere alla pensione anticipata per invalidità, oppure si può richiedere la pensione di vecchiaia o ancora, l’ape sociale. Non si può ottenere invece la pensione anticipata ordinaria con la legge Fornero, con quota 103, con ape sociale a 63 anni di età con 30 e 36 anni di contributi pagati.

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Poi ancora non si ha diritto alla pensione per i lavoratori e per i lavori usuranti o alla pensione per i lavoratori precoci. Con 28 anni di contributi quindi si può accedere soltanto a tre opzioni.

Pensione di vecchiaia, ecco a quanto si ha diritto facendo dei calcoli rapidissimi su retribuzione annua

La prima è la pensione di vecchiaia, per la quale si devono necessariamente avere 67 anni di età. Andando in pensione in questo modo si deve fare un calcolo misto per capire a quanti soldi si ha diritto. Per cui se si hanno 67 anni, pagando 28 anni di contributi di cui 13 anni inseriti negli anni che vanno dal 1995 in poi, con una retribuzione annua di €30.000 lordi, si ha diritto ad una pensione di 16.750 euro, quindi meno di €900 netti al mese.

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Se invece si ha una retribuzione di 25.000€ lordi, spetta una pensione di 14.100 euro che corrispondono a €700 al mese. Con una retribuzione annua di 28.000€ lordi, si riceve una pensione di 15.730 euro che equivalgono a €800 al mese. Se invece si vuole accedere all’ape sociale, anche se il minimo dei contributi pagati deve essere di 30 anni, bisogna appartenere alla categoria delle caregiver oppure alle donne disoccupate.

Caregiver, pensione di invalidità, differenza di età tra uomini e donne, ecco cosa bisogna sapere

Per quanto riguarda le caregiver, devono rientrare nella categoria da 6 mesi oppure essere invalide e avere una percentuale di invalidità corrispondente al 74%, oppure superiore. Si può fare richiesta anche se si hanno due figli. A 63 anni in questo caso si ha diritto ad uno sconto contributivo di due anni.

Quindi, soltanto queste categorie possono andare in pensione piuttosto che a 30, a 28 anni ed è già un regalo bellissimo, del tutto inaspettato rivolto ai contribuenti che in passato non hanno mai goduto di questa possibilità. Per quanto riguarda le donne che invece sono impegnate nell’edilizia, queste devono pagare i contributi per 32 anni.

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Per quanto riguarda tutte le donne che sono impegnate nelle mansioni gravose, queste devono pagare i contributi per 36 anni. Per concludere l’ultima opzione per andare in pensione con 28 anni di contributi, riguarda i lavoratori invalidi civili. Questi, con vent’anni di contributi pagati dal 31 dicembre del 1995 in poi, con una pensione di invalidità dell’80% o superiore, possono fare richiesta per avere la pensione di invalidità in largo anticipo.

In questo caso però bisogna essere necessariamente impegnati nel settore privato, avere 61 anni nel caso degli uomini e 56 nel caso delle donne. Per concludere, se si tratta di un lavoratore invalido, in particolare non vedente, il limite si abbassa a 56 anni per gli uomini e 51 anni per le donne. Tra gli aumenti in busta paga, i bonus e le novità della pensione, il 2023 si prospetta un anno positivo.

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