Richiesta perizia psichiatrica per un l’uomo che travolse con la sua auto e uccise due donne lo scorso 18 febbraio presso il casello autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano
Un uomo di 39 anni, italiano e di origine marocchina, dalla fine degli anni ’90 da diversi anni sembrerebbe che fosse seguito per problemi psichiatrici gravi. Nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 febbraio, intorno alle ore 2.30, si è messo alla guida sua auto e ha travolto due donne presso la barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano. Purtroppo, entrambe hanno perso la vita.
Si chiamavano Laura Amato, di anni 54, e Claudia Turconi, di anni 59, le donne che sono state vittima dello schianto causato da un 39enne intorno poco dopo la metà del febbraio 2023 al casello autostradale Ghisolfa. Le indagini condotte sono state condotte dalla Polizia stradale di Novara e coordinate dal pm di Milano Paolo Filippini.
Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, pare che il sospetto stesse utilizzando un telefono cellulare. Inoltre, dopo aver effettuato i primi test, è risultato positivo alla cannabis e alle benzodiazepine. Le accuse a suo carico sono gravissime: omicidio stradale plurimo per aver provocato uno schianto ad altissima velocità contro un’auto ferma al casello che ha generato la morte delle due vittime.
Il 39enne vive con la moglie a Pontenure. Nei giorni precedenti all’incidente era entrato e uscito da due diversi ospedali: quello di Piacenza e a Gallarate (Varese). Era in cura dal 1995 per via di “disturbi psicotici” a breve termine, ossia di episodi con una durata limitata da uno a diversi giorni.
Dopo aver lasciato il nosocomio di Piacenza, si è recato il giorno seguente all’aeroporto di Malpensa. Voleva raggiungere il Marocco. Le sue condizioni alterate hanno spinto i presenti a condurlo presso il presidio medico dove gli è stata somministrata una cinquantina di gocce di benzodiazepine con lo scopo di calmare lo stato d’ansia. Solo dopo è stata chiamata un’ambulanza per portarlo a Gallarate (un braccialetto del ricovero è stato trovato, strappato, nell’abitacolo della sua auto. Ha lasciato anche il secondo ospedale. Avrebbe poi chiamato un parente che lo ha riaccompagnato a prendere il proprio mezzo a Malpensa.
Nonostante il parente gli avesse consigliato di accettare la sua ospitalità e dormire a casa sua a Milano, il 39 ha ripreso a guidare fino allo schianto. Ha impattato ad altissima velocità contro un’auto ferma al casello della barriera autostradale A4 Torino-Milano (Ghisolfa). Così ha ucciso due donne ignare.
L’imminente 23 marzo sarà la data in cui i medici legali riceveranno il conferimento per la perizia psichiatrica; il loro scopo sarà quello di valutare la capacità di intendere e di volere del sospetto. L’udienza si terrà davanti al gip di Milano Ileana Ramundo a seguito della richiesta del pm Paolo Filippini.