Dopo 20 anni vissuti con i suoi genitori adottivi, incontra, grazie ad un annuncio trovato da sua mamma, la sua famiglia biologica.
Questa è la storia vera di una 22enne di Monza che, fin da piccola, ha sempre saputo di essere stata adottata. I suoi genitori, da quando la presero con loro, l’hanno sempre fatta sentire amata e hanno scelto di non nasconderle la verità. Lo hanno fatto attraverso una storia che hanno scritto e incorniciato.
Nei primi anni della pre-adolescenza, intorno agli 11 e 12 anni, Simona iniziò a soffrire di disturbi allo stomaco. Erano dolori molto forti tanto che ogni due settimane si ritrovava in ospedale a fare le flebo. I medici non trovavano una spiegazione valida, secondo loro si trattava di un qualcosa di origine psicosomatica, probabilmente legato all’adozione.
A 18 anni entrò a far parte dei volontari di Italia Adozione ed è stato proprio lì che si rese conto di non aver tenuto in considerazione una parte importante che viene prima dell’adozione: l’abbandono. Di lì a poco la sua mamma adottiva la informò di avere trovato un annuncio on line della sua probabile mamma biologica che la stava cercando.
Avevano riletto l’annuncio insieme e, dopo qualche settimana, si erano ritrovati tutti insieme. L’incontro è stato emozionante. Ma un giorno non bastava per raccontare 20 anni di vita vissuta. E c’era anche una domanda che era stata senza risposta per troppo tempo: “perchè mi avete abbandonata?”
Simona ancora non conosce tutta la verità intorno a quella scelta. Ma, forse, nemmeno è così importante, oggi, visto che, oltre alla sua famiglia adottiva è entarta a fare parte della sua vita anche quella biologica. Adesso ci sono quattro persone che la amano più la sorella, di cui non conosceva l’esistenza.
La sua esperienza l’ha portata a riflettere sul tema dell’adozione che, per molti, è ancora un tabù. Molti si vergognano di dire che sono stati adottati e tanti genitori faticano ad affronatre l’argomento con i loro figli. Simona ha raccolto la sua esperienza e l’ha descritta con parole sue in un piccolo libro illustrato.
Un libro che, spera, aiuterà chi è stato adottato a comprendere un poco di più se stessi. Il libro che Simona avrebbe sempre voluto leggere, ma che nessuno ancora aveva scritto. La sua intenzione è quella di prendere per mano chi, come lei, si è fatto e si sta facendo ancora tante domande che non hanno risposta.
La sua speranza è che, chi lo avrà tra le mani sarà come se tenessero la mano di Simona che li accompagnerà in questo percorso di conoscenza di sè e di crescita. Un aiuto, non solo per chi, come lei, sta vivendo l’esperienza dell’adozione, ma anche per coloro che fanno parte della vita di chi è stato adottato. Perchè imparino ad ascoltare le emozioni e le paure andando oltre il pregiudizio.