Dopo i disagi causati nella giornata di ieri a coloro che viaggiano sui mezzi pubblici, con lo sciopero dei treni, oggi ci si prepara a quello che coinvolge il personale di terra di tutti gli aeroporti lombardi.
Il personale incrocerà le braccia per 8 ore totali, a partire dalle 10 fino alle ore 18. Oggi si fermeranno i Canadair iscritti a Ugl Trasporto aereo ed anche i rider, che hanno annunciato delle pesanti proteste in almeno 10 città a seguito dello stop di Uber Eats che licenziato tremila persone senza ammortizzatori sociali.
Il personale licenziato era impegno come collaboratore autonomo occasionale e partite Iva.
Per adesso è stato confermato lo sciopero degli aeroporti e delle due linee aeree nonché MaltaAir-Ryanair e Vueling. La manifestazione andrà avanti per tutta la giornata di domani, sabato 15 luglio. A confermarla è stato l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) che prevede l’astensione dal lavoro di tutto il personale dipendente della società di handling aeroportuale.
Coinvolge anche i lavoratori delle imprese dei servizi aeroportuali di handling, il personale impegno nel comparto aereo, nel settore aeroportuale e infine indotto aeroporti. A scioperare quindi saranno anche i dipendenti delle aziende di trasporto aereo e indotto. Questi rimarranno fermi per al massimo 8 ore, a partire dalle 10 fino alle 18. Chi avrà bisogno di spostarsi e necessiterà assistenza dovrà informarsi adeguatamente per evitare problemi, disagi e ritardi.
In questi mesi gli scioperi del settore trasporti sono stati tantissimi, tutti organizzati con lo stesso obiettivo, ottenere il rispetto e il riconoscimento dei diritti del lavoratore. In particolare il personale impegnato nel trasporto treni e autobus chiede l’aumento dello stipendio, gli straordinari pagati, strumenti di difesa, turni meno rigidi e la possibilità di prendere dei giorni di ferie avendo a disposizione personale da impiegare per i cambi turno.
Quello di ieri e oggi doveva essere uno stop di 23 ore. L’inizio era previsto per le ore 3 di giovedì 13 luglio per poi terminare alle ore 2 di venerdì 14, invece qualcosa è andato storto e la fine è stata programmata per le 15 di giovedì. A disporre questi orari è stato un provvedimento di riduzione che vede la firma del vicepremier Matteo Salvini. La risposta della Filt-Cgil non si è fatta attendere ed è arrivata in grande anticipo: ‘Valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero’