La scuola migliore d’Italia si trova proprio qui e ha conquistato la prima posizione per una serie di importanti fattori.
La scuola italiana è una certezza, con un lungo percorso fatto di pezzi dei puzzle volti a formare gli adulti di domani. Cinque anni di elementari che lasciano il posto ai tre anni intermedi delle medie per poi lasciare lo spazio diretto alle superiori che aprono le porte al futuro. Una volta terminato questo ciclo si decide se frequentare l’Università o meno. Uno studio condotto anno dopo anno ha messo l’accento su quale sia la scuola migliore d’Italia, ed è proprio in questa città.
Scuola migliore d’Italia: cosa dice il report?
Per comprendere quale sia l’andamento in Italia della scuola e dei suoi servizi, ogni anno viene stilato il report da parte di Eduscopio. Il suo compito è individuare le eccellenze che riguardano il mondo dell’istruzione, con una mappa virtuale che indicano quali siano le scuole italiane migliori. La Fondazione Agnelli si occupa di questo report annuale e offre una visione completa sul mondo dell’istruzione a disposizione.
Ovviamente, definire quale sia la scuola migliore in tutto e per tutto non è affatto facile. Ci si basa su fattori differenti che possono essere il numero di strumenti bocciati, promossi oppure i voti medi della maturità. I voti non possono essere paragonati tra loro, considerando che ogni scuola segua un programma differente con metodo di studio/insegnamento ad hoc. Gli esperti della Fondazione Agnelli hanno quindi optato per una valutazione che si basa su un criterio esterno – dagli esami sostenuti alla media dei vari voti – con indirizzi di scuola e il tasso di occupazione, sempre con distinzione tra un istituto tecnico e uno professionale.
L’ultimo report ha messo al primo posto il Liceo Scientifico Nervi-Ferrari della provincia di Sondrio a Morbegno.
Effetti del Covid sugli studenti: quali sono state le ripercussioni?
Eduscopio ha voluto anche valutare quali siano stati gli effetti del Covid sulal scuola e sugli studenti. È emerso che i percorsi sui diplomati sono stati messi in crisi, soprattutto sulla ricerca di un lavoro dopo la scuola e un fermo di quasi due anni. Non solo, l’apprendimento da casa ha avuto un impatto negativo con un calo di attenzione e comprensione.
Anche per gli insegnanti è stato un momento difficile. Lavorare da casa non deve essere considerato al pari di farlo in aula, con l’attenzione di tutti gli studenti e in determinati orari. Non ci sono state bocciature ma nemmeno miglioramenti, con un sistema a distanza che non ha portato alcun frutto per il futuro.
Gli educatori inoltre battono sull’argomento bocciatura, infatti secondo loro non serve bloccare in questo modo la crescita di uno studente salvo una situazione gravissima di assenze o comportamento inadeguato. Quello della scuola è un mondo in continua evoluzione e, come tale, può sempre migliorare.