Un gioiello architettonico dedicato al culto religioso sin dal medioevo che sorge su una pianta davvero particolare.
Il Duomo Vecchio, situato nel centro della città lombarda, non ha davvero paragoni. Rinominato dalla gente con il nome Rotonda, è parte integrante della zona da secoli. Passare oltre il portone significa immergersi immediatamente in un’altra epoca, attraverso un’atmosfera densa e significativa.
La penombra avvolge i fedeli fin dai tempi antichi e l’architettura è ricca di simboli, figure geometriche e numeri. Con il tempo sono state apportate diverse modifiche, che sono ancora visibili, e stratificate le une sulle altre.
Una testimonianza vera e pulsante di quasi duemila anni di storia, di arte e di culto. E’ possibile visitare la chiesa anche con una guida, si svolge in circa un’ora ed è fatta in italiano.
Il Duomo Vecchio di Brescia è sicuramente tra gli edifici più rilevanti dell’architettura lombarda. Uno dei più importanti esempi a pianta circolare, che poggia sui resti di una basilica del VI secolo. Venne poi ampliata tra l’VIII ed il IX secolo, con l’aggiunta della cripta dedicata a S. Filastrio.
Struttura principale
La struttura principale è composta da due corpi cilindrici concentrici e sovrapposti. La parte inferiore ha un diametro maggiore. Nel XIII secolo, invece, il vescovo Bernardo Maggi, fece costruire l ‘area presbiteriale.
L’architetto Bernardino da Martinengo, intervenne con lavori importanti nel 1490 con l’ampliamento della Cappella Maggiore e nel 1495 con quella delle Sante Croci. Non mancano lavori ed opere di grandi artisti.
Come, per esempio, Gasparo da Cairano per le sculture e Vincenzo Civerchio per le decorazioni a fresco. Poco dopo il Sacco di Brescia, verso il 1512, il comune, con l’intento di fare rivivere la città, decise di intervenire per la decorazione della cattedrale di S. Maria Assunta.
Furono poi Alessandro Bonvicino, detto il Moretto e Floriano Ferramola a costruire le ante dell’organo nel 1518. La Chiesa, successivamente, commissionò il montaggio del grande organo realizzato dagli Antegnati, una famiglia di organari molto conosciuta a Brescia tra il 1600 ed il 1700.
Su questo, gli artigiani montarono le nuove ante del Romanino. Nel 1571, Giovan Maria Piantavigna iniziò, in modo innovativo e controriformista, la ristrutturazione della cappella delle Sante Croci e della cappella del SS. Sacramento.
Creò un’ apertura dell’accesso sopraelevato, ancora oggi in uso. Per tutto il 1700 e buona parte del 1800, la Curia non dispose altri cambiamenti importanti. Solo alla fine del secolo vi furono restauri imponenti realizzati dall’architetto bresciano Luigi Arcioni.
Questi hanno, anche, portatoalla luce le antiche strutture medievali. È difficoltosa la visita per chi ha problemi motori, a causa delle numerose rampe e scale nel vano centrale, nella cripta e nel deambulatorio. Gli orari di apertura al pubblico sono dal lunedì alla domenica: dalle 08.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00.