Due ragazzi milanesi, appassionati di esplorazioni urbane, entrano in un convento chiuso per fare un video e finiscono con una denuncia.
Da qualche anno a questa parte esistono gruppi di persone che, nel loro tempo libero, esplorano edifici abbandonati documentando, attraverso dei video i tesori nascosti sia in Italia che nel mondo.
Sono gruppi di ragazzi che, dopo un’attenta ricerca, trovano luoghi da esplorare. La maggior parte di loro è molto attenta e rispettosa dei luoghi che esplora. Le loro regole sono anche molto ferree.
Prima di tutto il posto deve avere o una porta o una finestra che permetta di entrare liberamente. L’entrata nel luogo identificato non va forzata. In alcuni casi è stato necessario chiedere il permesso per entrare a filmare gli interni.
Purtroppo non tutti gli urbex sono così rispettosi, anzi. Può capitare, infatti, che ci siano persone che entrano in alcuni luoghi in particolare per rubare ciò che è rimasto all’interno o anche solo per il divertimento di distruggere.
Due “urbex” entrano in un convento inagibile
Per questo, di solito, gli urbex non rendono mai note nè le città, nè gli indirizzi degli edifici che vanno a visitare. Il loro intento è solo quello di documentare la storia delle vite che, un tempo, avevano vissuto in certe dimore.
Questa volta, però, i due ragazzi che si sono avventurati in questo convento, non avevano tutte le carte in regola. Si trovavano a Macerata nell’aprile di quest’anno per esplorare un convento chiuso.
I due ragazzi, uno di 29 e l’altro di 33 anni, avevano filamato la loro avventura all’interno delle mura di un convento a Colfano, una frazione di Camporotondo di Fiastrone. L’edificio risulta chiuso dal 2016.
In quell’anno, infatti, quella zona era stata colpita da un terremoto. Da allora il convento, non essendo più sicuro per essere abitato, era stato chiuso e dichiarato inagibile. Forse i due urbex non lo sapevano.
Comunque, avevano deciso ugualmente di entrare ed esplorarlo. I video della loro visita sono stati postati, come sempre fanno dopo ogni esplorazione, sui vari canali social.
Ma il fatto è diventato di dominio pubblico quando, dall’interno del convento è sparita una statua. Gli agenti delle froze dell’ordine, investigando sul furto, erano risaliti ai due esploratori.
Denunciati per violazione di domicilio
Visionando poi i video postati dai duo videomaker, gli inquirenti avevano capito che loro con il furto non c’entravano niente. Infatti, proprio i video li hanno scagionati. Il furto era avvenuto dopo che i due avevano esplorato l’edificio.
Sono comunque finiti nei guai, in quanto il convento risultava chiuso, ma non abbandonato. Infatti, è un edificio con un proprietario, di conseguenza dovranno rispondere di violazione di domicilio.
Non sempre, infatti, è permesso agli urbex di introdursi in edifici chiusi o abbandonati. Proprio come in questo caso. E, a volte, i video postati possono tornare utili a chi non ha le migliori intenzioni.